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Perché il prezzo dei prosciutti e delle salsicce subirà un duro colpo

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Non c’è più grasso nei salumi. I produttori sono sulla griglia dopo aver perso soldi. Quasi un produttore di salumi su tre ha chiuso l’anno finanziario 2023 in perdita, secondo uno studio della Banque de France commissionato da Fict, dall’organizzazione interprofessionale Inaporc e dall’ente pubblico France AgriMer. Un risultato che non fa altro che confermare una tendenza, era uno su quattro già nel 2022.

Quindi, se un terzo dei produttori del settore dei salumi vorrà restare a galla, soprattutto per investire, dovrà “aumentare i prezzi”, avverte martedì Christiane Lambert, nuova presidente della Federazione delle aziende francesi di ristorazione gastronomica ( Finzione). Un’organizzazione che conta circa 300 membri, aziende di tutte le dimensioni, compresi i pesi massimi Herta, Fleury Michon e Aoste… “Le nostre aziende devono essere in grado di uscire dal rosso”.

E questa affermazione della Fict non è una coincidenza temporale. È infatti in questo momento che si stanno organizzando le annuali trattative commerciali con le marche dei supermercati, teatro di aspre discussioni sui prezzi dei prodotti. “Non ci sarà sovranità alimentare francese, non ci sarà trasformazione in Francia se non ci saranno aziende redditizie”, difende Christine Lambert, che ha appena lasciato la presidenza del principale gruppo di pressione del settore agricolo dell’Unione europea, il Copa.

Un margine netto a mezz’asta

Il margine netto (che valuta il reddito generato dall’azienda in rapporto ai suoi costi) si è ulteriormente eroso, attestandosi allo 0,9% del fatturato in media per le aziende di salumi, rispetto al 2,3% su scala dell’intera filiera agroalimentare. “Le nostre aziende di salumi lavorano il 75% dei suini francesi. Se incontrano difficoltà, non hanno i mezzi per investire, per modernizzarsi, perdono il loro posto sugli scaffali rispetto ai prodotti importati, il che è dannoso anche per gli allevatori”, sostiene il presidente della Fict, lei stessa produttrice di suini. Parole che pesano sulla bilancia: ricordiamoci che le industrie di lavorazione della carne rappresentano 32.000 posti di lavoro in Francia…

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