Jacques Réda, poeta lirico ed ex redattore capo della Nuova revisione francese (NRF)è morto lunedì all’età di 95 anni, ha annunciato Gallimard, di cui era redattore.
Nato il 24 gennaio 1929 in Lorena (Francia orientale), Jacques Réda lascia un’abbondante opera che gli è valsa prestigiosi riconoscimenti, come il Grand Prix per la poesia dell’Académie française (1997) e il Goncourt per la poesia per La corsa (1999).
“Con le sue opere così come con l’attenzione che non cessò mai di rivolgere agli altri scrittori del suo tempo, (egli) testimoniò il suo attaccamento ad una letteratura creativa che sa mantenere tutte le sue promesse di espressione e di verità umana, senza mai deludere eliminare il legame con il lettore, la natura e il mondo così com’è», indicano le edizioni Gallimard in un comunicato stampa.
È nel 1968 che il suo lavoro, alimentato dalla passione per il jazz, la scienza e la toponomastica urbana, inizia a essere pubblicato da Gallimard, alla quale entra poi nel 1975 come redattore prima di entrare nel comitato di lettura. dal 1983.
Tra il settembre 1987 e il dicembre 1995 è stato redattore capo della NRF, rivista di riferimento fondata da Gide nel 1909, dove si vantava di aver coinvolto autori e poeti più provinciali.
Le bellezze di Parigi, le periferie e le strade secondarie
Le poesie di questo scrittore ambulante cantano soprattutto le bellezze di Parigi, delle periferie e delle strade secondarie, in particolare in Le rovine di Parigi (1977), una delle sue raccolte più complete di prosa poetica.
A 94 anni cantava ancora dei tigli di Port-Royal o dei merli parigini in Lezioni dall’albero e dal vento (2023). Si stabilisce nella capitale nel 1953, svolgendo ogni tipo di lavoro amministrativo prima di dedicarsi alla scrittura.
Colto editorialista, collaborò per più di 50 anni Rivista jazz e ha confessato nel 2017 “una dipendenza musicale” e una “passione per i beat”.
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