Il conto universale di risparmio tempo (Cetu), oggetto di un accordo tra diversi sindacati e un’organizzazione di datori di lavoro, “mira a dare a ciascun lavoratore più libertà nella gestione del proprio tempo di vita”.
La promessa elettorale di Emmanuel Macron, l’Universal Time Savings Account, dovrebbe consentire a tutti i dipendenti di risparmiare tempo durante le ferie. Ecco cosa prevedono le disposizioni dell’accordo, che non si applicano immediatamente ma potrebbero essere riprese integralmente o modificate dal governo nel disegno di legge Lavoro II, atteso per l’autunno.
• La dieta di Cetu
Secondo il progetto il lavoratore può risparmiare i giorni di ferie non utilizzati per più di quattro settimane all’anno, ovvero almeno una settimana. A ciò possono aggiungersi ulteriori permessi previsti da accordi di settore o aziendali. I giorni RTT, gli straordinari e i bonus possono essere utilizzati anche per nutrire Cetu.
Il datore di lavoro versa alla Caisse des Dépôts et Consignations la somma corrispondente alle ferie, all’RTT o ai bonus accumulati dal dipendente. Nel tempo, questa somma di denaro viene rivalutata ogni anno in base alla retribuzione oraria base dei lavoratori e degli impiegati (SHBOE).
• Termini di utilizzo
-Senza condizioni di anzianità per aiutare una persona cara, genitore o figlio, in una situazione di fragilità o per prolungare il congedo legato all’arrivo di un figlio.
-Dopo un anno di anzianità, il dipendente può utilizzare il proprio Cetu per un impegno associativo o civico o per acquisire una qualifica nell’ambito di un progetto di riqualificazione professionale di propria iniziativa.
-A partire dai tre anni di anzianità, il dipendente può utilizzare il proprio Cetu per qualsiasi motivo personale.
Oltre a prendere le ferie, il dipendente può utilizzare il proprio Cetu per ridurre il proprio orario di lavoro a fine carriera fino all’intervallo.
• Ritardo minimo
Il lavoratore che desidera mobilitare il suo Cetu deve avvisare il suo datore di lavoro almeno un mese prima per un’assenza inferiore a cinque settimane, tre mesi prima per un’assenza tra 5 settimane e sei mesi e sei mesi prima per gli anni successivi.
• Gli attuali CET rimarranno
La Cetu non mette in discussione i CET esistenti nelle aziende e nei rami professionali, che attualmente riguardano tra il 10% e il 20% dei dipendenti del settore privato e circa la metà dei funzionari pubblici. A beneficiarne sono soprattutto i dipendenti delle grandi aziende e i meglio pagati.
Sindacati divisi, Medef assente alla trattativa
A nome dell’U2P, che rappresenta gli artigiani, i commercianti e le libere professioni, Pierre Burban si è rallegrato per un “ottimo accordo” su Cetu e ha sottolineato “un certo consenso” sulle riconversioni.
Sul Congresso che ha avanzato questa richiesta.
La CGT ha detto chiaramente che non firmerà, la CFE-CGC dal canto suo lo considera un sistema “troppo incerto”. Medef e il CPME, molto ostili a Cetu, non hanno partecipato ai negoziati, giudicando “ingiusto” l’approccio dell’U2P.