una donna condannata a 18 anni di carcere nel Morbihan

una donna condannata a 18 anni di carcere nel Morbihan
una donna condannata a 18 anni di carcere nel Morbihan
-

Gli accusati prendevano di mira i neonati a causa del colore della loro pelle? Una donna di 36 anni è stata condannata venerdì a Vannes (Morbihan) a 18 anni di reclusione per aver rapito un bambino e aver tentato di uccidere sua madre, dopo aver spruzzato con l’acido un calciatore che lei voleva far volare. bambino.

Laëtitia Penvern, processata da martedì dalla Corte d’assise del Morbihan per tentato omicidio e rapimento di minore, rischia l’ergastolo per questi fatti. L’avvocato generale aveva reclamato 18 anni di reclusione, spiegando di aver rivisto al ribasso le sue richieste perché l’imputato aveva riconosciuto nel corso del processo una parte dei fatti che fino ad allora si era ostinata a negare, in particolare la sua intenzione di sottrarre il bambino al calciatore Yoane Wissa a Ploemeur (Morbihan), la sera del 1° luglio 2021.

Quel giorno Laëtitia Penvern aveva osservato da vicino il via vai dello sportivo, che attualmente milita nella squadra inglese del Brentford, ma che all’epoca giocava ancora nel club del Lorient, al suo seguito. Il giocatore era diventato padre di una bambina qualche settimana prima e l’imputato ha finalmente ammesso che lei era entrata di notte nella casa di Yoane Wissa per andarsene con la bambina.

Ma il nazionale congolese l’aveva sorpresa al piano terra e lei poi lo aveva spruzzato con una bottiglia di acido. Yoane Wissa, cieca e che ha dovuto essere operata a un occhio, era riuscita a metterla in fuga urlando e prendendo a calci il giudice.

Laëtitia Penvern aveva fatto credere a tutti coloro che la circondavano, compreso il suo compagno di allora, che fosse incinta e che la sua piccola figlia fosse ricoverata all’ospedale di Rennes a causa di complicazioni. “Consolata dalle sue bugie e dai suoi vari stratagemmi, non aveva trovato altra soluzione che togliere un neonato che potesse corrispondere fisicamente a quello atteso”, ha detto la procura di Lorient dopo l’accusa del giovane, in coppia con un Ivoriano.

Il giorno dopo l’aggressione, Laëtitia Penvern è tornata alla ricerca di un neonato. Proprio a Vannes, dopo essersi finta assistente sociale, aveva sottratto il bambino a una coppia del Gambia, dopo aver spruzzato sulla giovane madre dell’alcol da ustionare. La vittima è rimasta gravemente ustionata sul 25% del corpo e le sue condizioni ad oggi non sono ancora consolidate, ha detto il suo avvocato, Me Philippe Arion.

Laëtitia Penvern era stata subito identificata dagli investigatori e arrestata il 3 luglio nella sua abitazione, mentre il neonato era stato rapito il giorno prima. Trentenne, capelli biondi medio-lunghi e che dice di aver sentito “voci interiori” fin dall’adolescenza, aveva chiesto scusa alle vittime durante il processo.

-

PREV 5 cose da sapere su Madison Keys, il finalista a sorpresa a Melbourne
NEXT dove posso trovare il video?