–
Giornalista
Dopo aver provato diversi sport, Thibault ha intrapreso la carriera di calciatore dilettante. Quando si doveva scegliere tra diventare un calciatore professionista o un giornalista, le qualità facevano pendere la bilancia da una parte. Eccolo adesso nella redazione di 10 Sport, dopo il diploma conseguito all’Istituto Internazionale di Comunicazione di Parigi.
Allenatore del PSG dal 1994 al 1996 poi dal 2000 al 2003, Luis Fernandez aveva difeso i colori del club della capitale da giocatore qualche anno prima. Una storia durata poi 8 anni, dal 1978 al 1986. Luis Fernandez decise poi di approdare alla Matra Racing. Una scelta professionale di cui non si pente in alcun modo, soprattutto per ragioni economiche.
Acquistato dalla famiglia ArnaultIL Parigi FC potrebbe oscurare il PSG e diventare il secondo grande club della capitale francese. Qualche anno fa, il Matra Racing aveva provato a fare lo stesso. Questo club parigino è arrivato addirittura a reclutare Luis Fernández che poi si stava evolvendo PSG. Nel 1986, l’uomo che sarebbe poi diventato l’allenatore del club della capitale firmò per la Dimensione.
“Pensavo di meritare di meglio nel 1986”
Versare Il quotidiano sportivo, Luis Fernández tornato alla sua partenza da PSG per il Dimensione nel 1986. Senza rimpianti, giustificò la sua scelta professionale con ragioni economiche: “ Rimpiango la mia partenza dal PSG per il Matra nel 1986? No, non me ne pento. Avevo appena trascorso otto stagioni al PSG, scalando tutti i livelli, dal centro sportivo al primo scudetto della storia del club, con uno stipendio bassissimo (2000 franchi al mese, circa 449 euro, ndr), pensavo di meritare di meglio. nel 1986 quando il club ingaggiò Bokandé, Xuereb e Halilhodzic, dicendomi che non c’erano più budget per me. Comunque, venivo da una grande stagione, eletto miglior giocatore francese, dopo la Coppa del Mondo del 1986. ».
“Mi sarebbe piaciuto restare al PSG, ma…”
« Mi sarebbe piaciuto restare al PSG, ma avevo anche una famiglia da mantenere, un futuro da preservare, dovevo pensare anche a loro. Così è la vita… Nel club sono arrivati ottimi giocatori, ma i dirigenti non hanno mai fatto le cose nel modo giusto. È un peccato, l’investimento del signor Lagardère avrebbe meritato più competenze a tutti i livelli », continuò Luis Fernández.