Per le strade di Firenze, non puoi perdertelo. I tifos italiani in maglia a pois o in maglia gialla vagano ovunque, e ai piedi di Palazzo Vecchio è ora installata una fan zone. Alberto porta sulle spalle da tre giorni la stessa maglia gialla: “Sono felice di vedere tanta gente convergere solo per il ciclismo. Il fatto che sia a Firenze è magico”.
Quasi tutti i musei della città si sono trasformati in un tempio del ciclismo. Il curatore di una delle mostre spiega: “Abbiamo dei cimeli un po’ speciali. Ecco la maglia gialla originale di Gino Bartali. La indossava nel 1948. Ha molto senso mostrare questi pezzi in questo momento senza precedenti di ciò che vive Firenze. ” Un fervore e degli omaggi ai grandi ciclisti italiani.
Da questo sabato a mezzogiorno inizia la tappa davanti al museo Gino Bartali, due volte vincitore del Tour. Domani partenza da Cesenatico, città natale di Marco Pantani. Il pubblico italiano è quindi esultante: “In Italia abbiamo portato grandi campioni: Fosto Coppi, Bartali, Pantani e più recentemente Vicenzo Nibali. Ma quest’anno al Tour de France ci sono solo otto corridori italiani, c” è davvero poco rispetto al Belgio o alla Francia.” Un pubblico che ricorda anche i lati oscuri del ciclismo italiano: “Ci sono stati momenti bui, test positivi, carriere complicate, ma è anche questo che crea leggende”.
Proprio come Nans Peters, i corridori cercano di godersi Firenze e l’atmosfera : “C’è la cultura del ciclismo. Fa belle immagini. I cipressi ai bordi della strada, i passi innevati, è bellissimo. Mangiamo buona pasta, va tutto bene.” Altri guardavano i palcoscenici italiani, ed erano un po’ meno allegri, come Guillaume Martin: “Penso che con il caldo non sia impossibile che abbiamo già qualche cedimento. Dopo aver affrontato la salita finale, è molto dura.” Nelle prossime ore diverse migliaia di persone sono attese per le strade di Firenze per assistere ad una partenza senza precedenti nella storia del Tour de France.
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