“I separatisti” chiedono “la liberazione” degli attivisti trasferiti nella Francia continentale

“I separatisti” chiedono “la liberazione” degli attivisti trasferiti nella Francia continentale
“I separatisti” chiedono “la liberazione” degli attivisti trasferiti nella Francia continentale
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AA / Tunisi / Salim Boussaïd

Dopo una recrudescenza delle tensioni, domenica e lunedì in Nuova Caledonia, i separatisti Kanak hanno chiesto “la liberazione e il ritorno immediato” dei 7 attivisti trasferiti domenica nella Francia continentale per essere lì incarcerati.

Gli indigeni Kanak hanno parlato lunedì in una dichiarazione ufficiale firmata dalla Field Action Coordination Cell (CCAT) e consultata da Anadolu.

“Chiediamo il rilascio e il ritorno immediato dei fratelli e delle sorelle per essere giudicati sulle loro terre”, ha sostenuto in particolare il CCAT, invocando l’unità “del nostro popolo, come unica risposta per affrontare lo Stato francese”.

Il CCAT ha anche denunciato quello che vedeva come un tentativo della Francia di dividere i Caledoniani.

“Il mondo intero deve vedere che lo Stato francese qui a Kanaky, (…) riunisce tutte le condizioni per dividerci e odiarci”, ha sottolineato l’Unità di coordinamento.

Questa pubblicazione degli indipendentisti Kanak avviene in un contesto di ripresa delle violenze e delle tensioni in Nuova Caledonia, domenica e lunedì.

Diversi edifici rappresentativi dell’autorità francese sono stati dati alle fiamme, le strade sono state barricate, le scuole sono state chiuse e gli scontri tra manifestanti e polizia sono scoppiati in diverse città dell’arcipelago, secondo fonti coerenti, tra cui la stazione di polizia dell’Alta Repubblica in Nuova Caledonia.

A Nouméa, Doubéa e Païta gli incidenti hanno richiesto l’intervento della polizia e della gendarmeria per riportare la calma.

Lunedì, secondo l’Alto Commissariato, sono state arrestate 38 persone, portando a 1.493 il numero di arresti dall’inizio delle proteste, 6 settimane fa.

Questa nuova ondata di violenza in Nuova Caledonia arriva il giorno dopo il trasferimento nella Francia continentale di 7 attivisti Kanak, tra cui il portavoce del CCAT, Christian Tein, per essere incarcerati lì.

Sono accusati dalle autorità francesi di essere all’origine delle violenze scoppiate nell’arcipelago in occasione dell’adozione da parte dell’Assemblea nazionale, a Parigi, del progetto di riforma costituzionale che scongela il corpo elettorale della Nuova Caledonia.

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