REPORTAGE – Nell’incontro di giovedì sera con San Antonio contro l’Indiana (140-110), il prodigio francese suscita un’ondata di simpatia che si è verificata nella capitale.
« Cosa succede stasera? Perché tutte queste persone hanno maglie bianche e nere? » Una coppia di pensionati che vive nel quartiere di Bercy si interroga sugli spari di giovedì alle 17:30 mentre passano davanti all’Accor Arena. In poco meno di tre ore Victor Wembanyama (21 anni) e i suoi Spurs arrivano per dare spettacolo a Parigi. Prima tappa del tour NBA nella capitale contro gli Indiana Pacers.
Per il suo secondo anno nella franchigia texana, e dopo la medaglia d’argento conquistata quest’estate alle Olimpiadi, battuto in finale dal Team USA (sconfitta 98-87), il prodigio del basket francese (2,24 m), nuova stella dell’A tricolore sport pieno di mutanti (Mbappé, Dupont, Marchand, ecc.), è venuto a testare la sua popolarità presso il suo pubblico. E come dall’inizio della settimana in cui è arrivato a Parigi, non ci sono dubbi sul successo di questa iniziativa. A sei mesi dalle Olimpiadi la “Wembamania” è ancora in pieno svolgimento. Più che mai.
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