Ricercatori marocchini e stranieri descrivono per la prima volta la forma tridimensionale dei fossili di trilobiti (comunicato stampa)

Ricercatori marocchini e stranieri descrivono per la prima volta la forma tridimensionale dei fossili di trilobiti (comunicato stampa)
Ricercatori marocchini e stranieri descrivono per la prima volta la forma tridimensionale dei fossili di trilobiti (comunicato stampa)
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Domenica 30 giugno 2024 alle 11:39

Marrakech – Un team internazionale composto da ricercatori marocchini dell’Università Cadi Ayyad (UCA) di Marrakech e da ricercatori stranieri, è riuscito per la prima volta a descrivere con estrema precisione la forma tridimensionale dei fossili di trilobiti, sepolti nella cenere vulcanica durante il Cambriano ( 515 milioni di anni fa).

Lo studio condotto da questo team internazionale composto dal docente-ricercatore Abdelfattah Azizi, dalla dottoranda Asmaa El Bakouch della Facoltà di Scienze e Tecnologie della UCA, dal docente-ricercatore El Hafid Bouougri della Facoltà di Scienze Semlalia della stessa università, dal docente -Il ricercatore Abderrazak El Albani e il dottorando Ibtissam Chriki dell’Università di Poitiers in Francia, nonché diversi ricercatori stranieri, hanno permesso la scoperta in Marocco di due nuove specie di trilobiti in uno stato di conservazione eccezionale, indica un comunicato stampa dell’UCA .

Questi organismi sono stati scoperti sulle montagne dell’Alto Atlante marocchino, più precisamente nella regione di Aït Ayoub, nella provincia di Taroudant, precisa il comunicato, che ricorda che i risultati dello “studio tridimensionale dei fossili di trilobiti sepolti nelle ceneri vulcaniche durante il Cambriano” furono pubblicati sulla famosa rivista “Science”.

Lo studio geochimico delle rocce che caratterizzano il sito ha permesso di comprendere le condizioni di fossilizzazione degli organismi viventi che vivevano in ambiente marino e ha rivelato che furono improvvisamente sommersi dalla cenere vulcanica derivante dall’attività vulcanica della regione in quel periodo.

Le condizioni di formazione di questi fossili ricordano in qualche modo il modello del vulcano della città di Pompei.

Queste condizioni hanno permesso di rallentare la decomposizione delle parti molli e di preservare i più piccoli dettagli morfologici delle zampe e dell’apparato digerente dei trilobiti.

Questi dettagli sono stati determinati attraverso lo studio della struttura tridimensionale dei campioni prelevati utilizzando un apparecchio per microtomografia a raggi X, operazione supervisionata dal docente-ricercatore Abderrazak El Albani dell’Università di Poitiers in Francia.

Questo studio è la continuazione del lavoro di ricerca iniziato nel 2017 sullo stesso sito, portato avanti da un team composto da ricercatori dell’UCA e dell’Università di Leicester nel Regno Unito, guidati dal professor Abdelfattah Azizi della Facoltà di Scienze e tecnologia.

Il luogo della scoperta e i suoi risultati preliminari sono stati pubblicati nel 2017 sulla rivista Scientific Reports.

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