Realmont. Alla scuola Rucher, una nuova aula e arnie collegate

Realmont. Alla scuola Rucher, una nuova aula e arnie collegate
Realmont. Alla scuola Rucher, una nuova aula e arnie collegate
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l’essenziale
Apicoltori e sostenitori si sono riuniti questo sabato di giugno presso la scuola apiaria dipartimentale per l’inaugurazione della nuova aula.

La graziosa cornice non è più visibile, è nascosta da un soffitto isolante, le pareti sono state raddoppiate e le semplici finestre sono state sostituite da doppi vetri. Tutto ciò di cui hai bisogno per un maggiore comfort. “Questa stanza è stata costruita 57 anni fa dagli apicoltori con i mezzi dell’epoca e con isolamento zero. Oggi finalmente abbiamo una vera aula con isolamento acustico e termico” commenta Cyril Mangenot, coordinatore e segretario dell’associazione, mentre proietta le immagini sul grande schermo presentando lo stato di avanzamento del lavoro svolto in poche settimane dai volontari che, grazie al loro impegno, hanno ridotto solo i costi di acquisto dei materiali. La Comunità dei comuni del Centre-Tarn e il Dipartimento hanno contribuito a tali spese. Oltre a questi lavori interni sono stati realizzati anche gli scarichi delle acque reflue e nuovi cancelli.

Valutazione di metà stagione incerta

“A metà stagione il resoconto del raccolto dà un risultato che non è affatto buono” indica il presidente Jean-Yves Delandhuy “da imputare ad una stagione piovosa e più fredda dove è stato necessario nutrire le api e più che mai è presente il calabrone asiatico .C “L’anno scorso è stato catastrofico, quest’anno sarà peggio, stiamo facendo tutto il possibile per intrappolarli.”

Novità, le arnie sono ora dotate di sensori digitali che permettono di monitorare la loro attività nel corso di una stagione e di intervenire rapidamente se mostrano segni di declino. L’altro vantaggio di questa digitalizzazione è condividere la vita dell’alveare con le scuole “Insegnanti e studenti possono così seguire la vita delle api a distanza durante una lezione sulla natura”.

Prima di degustare un idromele, l’incontro si è concluso in musica con un brano intitolato “L’ape” eseguito da Bernard de Cabarrus alla tastiera e Nathalie Mollon al clarinetto.

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