Elon Musk avverte della fine della tua vita privata! L’intelligenza di Apple si impossessa di tutti i tuoi segreti…

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Aggiornato 16 giugno 2024

Il mondo della tecnologia è sottosopra dall’annuncio di Apple: il colosso di Cupertino integrerà la tecnologia di OpenAI, creatore di ChatGPT, nei suoi dispositivi di punta come l’iPhone. Una decisione tutt’altro che unanime, e fortemente criticata da un altro grande player del settore: Elon Musk.

Riassunto :

  • Apple integrerà la tecnologia AI OpenAI su iPhone e altri dispositivi
  • Elon Musk denuncia questa decisione e minaccia di vietare i prodotti Apple nelle sue aziende
  • La decisione di Elon Musk illustra la crescente rivalità tra Musk e OpenAI nella corsa all’intelligenza artificiale

L’annuncio di Apple diintegrazione della tecnologia OpenAI, creatore di ChatGPT, nei suoi dispositivi compreso l’iPhone, ha avuto l’effetto di una bomba nella Silicon Valley. Immagina Siri alimentato dall’intelligenza artificiale e il suo nome è ora noto: Apple Intelligence. Una notizia, appunto tutt’altro che unanime, e fortemente criticato da Elon Muskcapo di Tesla, SpaceX e X (ex Twitter).

Il miliardario e nuovo capo di X (ex Twitter) vede in questa partnership a minaccia alla sicurezza e alla privacy dei dati degli utentie minaccia di bandire i prodotti Apple dalle sue aziende. Ma questo passaggio d’armi va collocato anche nel contesto di a crescente rivalità tra Musk e OpenAI nella corsa all’intelligenza artificiale generativa che imperversa nelle Big Tech.

Quindi, dietro le legittime domande sulla tutela della privacy, quali sono i veri problemi in questa partnership esplosiva tra Apple e OpenAI? Vere preoccupazioni di Elon Musk o semplice manovra combattere contro un concorrente?

Le implicazioni e i rischi dell’integrazione di Apple Intelligence per gli utenti

Annuncio a sorpresa da parte di Apple, la famosa tecnologia OpenAI accompagnerà tutti i dispositivi Apple

Concretamente, cosa cambierà per te, se possiedi un iPhone? Prima di tutto, il tuo fedele assistente Siri dovrebbe guadagnare in versatilità e rilevanza. Grazie alla tecnologia ChatGPT, l’assistente vocale sarà in grado di comprendere meglio le tue richieste, anche le più complesse, e rispondere ad esse in modo più naturale e dettagliato.

Ad esempio, puoi chiedergli di riassumere un lungo articolo, analizzare un documento legale o anche aiutarti a scrivere un’e-mail o un testo, il tutto direttamente con la voce. Macchia reso possibile dalla potenza dell’elaborazione del linguaggio naturale di OpenAI.

Apple prevede inoltre di integrare questa intelligenza artificiale in un nuovo sistema chiamato “Strumenti di scrittura”. Obiettivo: assisterti nel tuo lavoro di scrittura dentro te stesso suggerendo ideeaiutandoti a struttura i tuoi testi o anche a adottare lo stile giusto a seconda del tipo di contenuto. Una sorta di copilota personale per potenziare la tua creatività e produttività.

Infine, l’azienda di Cupertino intende sfruttare la Tecnologia di generazione di immagini Dall-E di OpenAI per permetterti di illustrare i tuoi documenti in modo sempre più semplice, estetico e personalizzato. Con il tuo iPhone, creare immagini originali e significative per abbellire le tue presentazioni o i tuoi post sui social network dovrebbe diventare un gioco da ragazzi.

Caratteristiche attraenti, ma che sollevano la loro parte di domande. Per offrirti un’esperienza sempre più evoluta e “intelligente”, Siri o Writing Tools impareranno davvero molto su di te : i tuoi interessi, il tuo modo di esprimerti, eventualmente anche dettagli sulla tua vita privata e professionale, a seconda delle richieste che sottoponi loro.

Tutti questi dati, una volta acquisiti e analizzati dagli algoritmi di OpenAI, non rischiano di essere utilizzati per altri scopi, come il targeting pubblicitario intrusivo? O peggio, si ritrovano esposti in caso di fuga di notizie o hack ?

Timori legittimi, ma che Apple e OpenAI stanno lavorando per mitigare. Le due società assicurano che verranno messe in atto misure di salvaguardia : le query non verranno archiviate, l’AI lavorerà principalmente a livello locale sui dispositivi anziché nel cloud, non verrà effettuato alcun controllo incrociato con i dati personali degli utenti… Tutte queste protezioni dovrebbero garantire la massima riservatezza.

Resta il fatto che l’integrazione sempre più profonda dell’intelligenza artificiale richiede necessariamente la raccolta di sempre più dati, il che aumenta matematicamente la superficie di attacco e i rischi. Spetterà quindi a tutti, da utente responsabile e informato, farlo rimanere vigili sulle informazioni affidate a Siri o ad altri strumenti basati sull’intelligenza artificialee porre la questione del rapporto rischio-beneficio a seconda dei casi d’uso.

Questo è l’intero dilemma della corsa verso l’intelligenza artificiale che stiamo osservando oggi, tra le immense promesse di queste tecnologie e i potenziali abusi che comportano. Un’ambivalenza perfettamente illustrata da la battaglia, sia filosofica che commercialein cui si impegnano Elon Musk e OpenAI.

La rivalità Musk/OpenAI e la corsa all’IA

Perché dietro i grandi discorsi in difesa della vita privata ci sono anche due visioni e due ego che si scontrano. Nel 2015: Elon Musk è stato uno dei cofondatori di OpenAI, in particolare insieme a Sam Altman. L’ambizione dichiarata è creare un’intelligenza artificiale eticacapace di competere con colossi come Google ma rimanendo no-profit.

Solo che nel 2018 l’estroso uomo d’affari ha sbattuto la porta, criticando in particolare l’organizzazione del non andare abbastanza veloce o abbastanza lontano nella sua ricerca. Da allora, i toni tra i due schieramenti hanno continuato a salire. Da un lato, OpenAI, ora valutata 86 miliardi di dollari grazie al successo globale di ChatGPT. Dall’altro Elon Musk, che si sta letteralmente lanciando nel mercato dell’IA.

Con la sua startup xAI, lanciata solo pochi mesi fa, il miliardario intende recuperare terreno. La sua arma: Grok, un modello linguistico ultra potente che mira a essere più efficiente di ChatGPT pur essendo meglio controllati e garantendo il totale rispetto della privacy. Ma per ora, difficile valutare quanto valga realmente questo strumentodisponibile solo per pochi eletti.

Nel frattempo, OpenAI continua a raccogliere partnership (Microsoft, Bing e ora Apple) e si posiziona come leader nel settore. Abbastanza per alimentare la frustrazione di Elon Musk, che teme che l’iPhone, vista la sua popolarità, dia ancora più vantaggio al suo rivale.

Il capo di Tesla è arrivato addirittura a questo punto presentare un reclamo contro OpenAI e il suo ex partner Sam Altman, accusandoli di aver tradito la loro missione iniziale. Secondo Musk, i 45 milioni di dollari inizialmente investiti nel progetto dovevano essere utilizzati per creare un’intelligenza artificiale etica e altruista, non un bancomat come ora chiama l’organizzazione.

Insomma, lo straccio sta bruciando tra i due ex alleati, coinvolti in una frenetica corsa per dominare ciò che promette di essere la prossima grande rivoluzione tecnologica. Una battaglia in cui tutto va bene, come dimostra questa nuova battaglia attorno all’iPhone.

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