L’intelligenza artificiale potrebbe promuovere la democratizzazione delle macchine per la risonanza magnetica | TV5MONDE

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L’intelligenza artificiale potrebbe promuovere la democratizzazione delle macchine per la risonanza magnetica | TV5MONDE
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Una macchina per la risonanza magnetica (MRI), costruita con semplici parti disponibili in commercio combinate con l’intelligenza artificiale, ha eguagliato le prestazioni delle macchine MRI di fascia alta, secondo uno studio pubblicato giovedì che potrebbe promuovere un migliore accesso a questi costosi strumenti salvavita.

La risonanza magnetica è una tecnica di imaging medico che fornisce visualizzazioni bidimensionali o tridimensionali precise dell’interno del corpo, in modo non invasivo. La risonanza magnetica svolge un ruolo cruciale nella localizzazione dei tumori e nel trattamento delle patologie del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), dei muscoli o del cuore.

Ma questi dispositivi sofisticati rimangono rari nei paesi in via di sviluppo: l’Africa ha meno di una macchina per la risonanza magnetica per milione di abitanti, rispetto alle 40 per milione di abitanti degli Stati Uniti e alle 55 del Giappone. Il costo di uno scanner MRI di ultima generazione supera il milione di dollari.

Per affrontare questo problema, un team dell’Università di Hong Kong guidato dal ricercatore Yujiao Zhao è riuscito a costruire una macchina per risonanza magnetica semplificata e a basso consumo utilizzando hardware disponibile in commercio, al costo di circa 22.000 dollari. Hanno pubblicato i loro risultati sulla prestigiosa rivista Science.

Grande consumatore di energia elettrica, una macchina per risonanza magnetica tradizionale utilizza un potente campo magnetico prodotto da magneti superconduttori. L’elio liquido, una sostanza rara e costosa, viene utilizzato per raffreddare la bobina dei magneti superconduttori.

Tuttavia, la macchina creata dal team di ricercatori di Hong Kong utilizza un semplice magnete, non necessita di elio e funziona con una potenza di 1.800 watt, paragonabile a quella di un asciugacapelli.

Per compensare la perdita di contrasto nelle immagini ottenute, Yujiao Zhao e il suo team hanno integrato nel loro sistema un algoritmo di intelligenza artificiale (AI) che sfrutta un ampio set di dati di immagini ad alta risoluzione di strutture anatomiche umane.

Hanno poi testato la macchina su 30 volontari adulti sani, scattando immagini dei loro corpi, dal cervello alle ginocchia. I risultati di questa cosiddetta MRI “a campo ultra basso” sono risultati paragonabili a quelli degli scanner MRI convenzionali, 60 volte più potenti.

Questi progressi offrono la speranza “di riuscire a soddisfare i bisogni insoddisfatti dei centri sanitari di tutto il mondo”, ha commentato la signora Zhao.

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