Lamborghini, Ferrari, Lotus… I fratelli Scotti si fanno a pezzi

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I membri della famiglia Scotti, protagonista del mercato della vendita e del noleggio di auto di lusso (Lamborghini, Ferrari, Lotus, ecc.) in Quebec, si affrontano in tribunale in un’epica battaglia che rischia di dividere la fratelli famosi per gli anni a venire.

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In una causa intentata alla Corte Superiore, due dei cinque fratelli del clan, Ciro e Paolo (Paolino) Scotti, sostengono che il loro fratello e uomo d’affari John (Giovanni) Scotti, della John Scotti Automotive (JSA), paga loro i milioni che credono sono loro dovuti, dopo la vendita di sei concessionarie di automobili, tra il 2018 e il 2021.

Contestualmente, un quarto fratello, Felice Scotti, ha chiesto al tribunale una sentenza accertativa che ciascuno dei fratelli Scotti sia azionista al 20% del gruppo Scotti (JSA), quindi che ne ordini la liquidazione, seguita dalla sua pura e semplice scioglimento.

Milioni in gioco

Un imbroglio finanziario che circola da anni e che comincia appena a venire alla luce, al ritmo dell’archiviazione di procedimenti giudiziari incrociati, avviati dall’uno o dall’altro dei membri di questa famiglia di rinomati imprenditori.

Foto tratta dall’account Instagram della Lamborghini Montreal

L’uomo preso di mira da tutte queste cause legali, lo stesso John Scotti, ha rifiutato la nostra richiesta di intervista. In una dichiarazione scritta inviata dall’agenzia nazionale di pubbliche relazioni che lo rappresenta, quest’ultima appare però turbata dall’andamento degli eventi.

“Sono profondamente addolorato e dispiaciuto per la situazione attuale. Vorrei che i fatti fossero accertati il ​​più rapidamente possibile, ma per rispetto del processo legale in corso e delle parti coinvolte non farò ulteriori commenti”.

Struttura in evoluzione

Co-fondata nel 1977 da John e suo fratello Paolo Scotti, JSA possiede concessionarie di automobili nuove e usate con diversi marchi, tra cui Lamborghini Montreal, John Scotti Lotus e John Scotti Jaguar/Land Rover.


Foto tratta dall’account Instagram della Lamborghini Montreal

Nel corso degli anni, si legge negli atti depositati in tribunale, JSA ha creato nuove divisioni (John Scotti Prestige, John Scotti Productions, Location John Scotti, ecc.), ha modificato la propria struttura a cavallo degli anni 2000 e ha attuato una nuova distribuzione delle quote tra fratelli.

Da quel momento in poi, ciascuno divenne proprietario della maggioranza delle azioni di determinate concessionarie (a Paolo, per esempio, fu affidata la Subaru Repentigny; Orlando divenne il principale azionista della Mitsubishi St-Léonard, ecc.), pur credendo apparentemente che avrebbero mantenuto la loro quota del 20% nel capitale sociale di JSA e delle sue società collegate.

Navigazione aziendale

Secondo gli atti del tribunale, i rapporti tra i fratelli iniziarono ad inasprirsi anni dopo, durante la vendita – iniziata nel 2018 – di una serie di concessionari di automobili, tra cui Volvo Brossard, Jaguar/Land Rover Brossard, Subaru St-Léonard, Volvo Autos St-Léonard e Alfa-Roméo St-Léonard.

Nella loro causa, i fratelli Ciro e Paolo deplorano di aver potuto mettere le mani solo sui documenti di vendita di tali concessioni, affermano di aver sempre aspettato il pagamento dell’intera rispettiva quota di tali operazioni e di soffrire – come il fratello Felice – di mantenere un velo societario sui vertici del gruppo, impedendo loro di verificare l’esattezza delle somme loro dovute.


John Scotti, co-fondatore e co-azionista di John Scotti Automotive (JSA).

Foto Agenzia QM, Joël Lemay

Dal registro delle imprese odierno risulta che l’amministratore unico di JSA è John Scotti, e che l’azionista di maggioranza di JSA è John Scotti Management, di proprietà di John Scotti. Un ritratto che i fratelli contestano, ritenendolo non conforme agli accordi presi in passato tra i fratelli.

Condanna, vendita e scioglimento

Chiedono pertanto alla Corte Superiore di condannare John Scotti (e JSA) a pagare loro rispettivamente le somme che ritengono loro dovute, vale a dire 3.086.664 dollari ciascuna, più interessi.

Da parte sua Felice Scotti chiede al tribunale una sentenza secondo cui tutti i fratelli Scotti detengono ancora il 20% del capitale sociale del gruppo Scotti. Chiede inoltre al giudice di ordinare la liquidazione della JSA (e delle sue entità affiliate), cosa che gli consentirebbe di ritirarsi completamente prima dello scioglimento in cambio di un risarcimento.

Il procedimento è ancora in fase istruttoria. Non è previsto alcun processo prima del 2025.

–Con la collaborazione di Michaël Nguyen e Francis Halin

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