Creazione di un Internet quantistico tramite fibra ottica: un passo verso l’uso pratico dei computer quantistici

Creazione di un Internet quantistico tramite fibra ottica: un passo verso l’uso pratico dei computer quantistici
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Sono già stati costruiti diversi computer quantistici. Hanno fatto alcuni calcoli e si dice che abbiano già prodotto alcuni risultati affascinanti.

Sebbene si levino voci critiche per negare l’uso pratico dei computer quantistici o, almeno, per mettere in discussione il tempo e le risorse necessarie per ricercarli, la teoria è promettente.

Basterebbero poche centinaia di qubit per sovraperformare i moderni processori con miliardi di transistor. Ciò è dovuto agli entanglement quantistici che si formano tra i qubit. Questi livelli più alti di due, tre o più qubit aumentano le prestazioni, in modo simile ai neuroni interconnessi nel cervello umano.

Tuttavia, queste informazioni basate sugli entanglement quantistici difficilmente possono essere estratte, tanto meno archiviate o trasmesse, il che alla fine equivale alla stessa cosa. Anche i fotoni interagiscono tra loro.

Ciò significa che due fotoni in un pacchetto contengono più informazioni di due fotoni presi separatamente e sommati insieme. Più della somma delle singole parti, se vuoi.

Questo complesso atto di trasmissione e immagazzinamento di fotoni è stato effettuato come parte di una collaborazione tra diverse università europee, tra cui due università britanniche e due tedesche a Londra, Southampton, Stoccarda e Würzburg.

I ricercatori sono riusciti a costruire con successo trasmettitori e ricevitori di particelle quantistiche entangled. Soprattutto la trasmissione e la successiva memorizzazione hanno finora posto grossi problemi. Lo studio riflette quasi cinque anni di ricerca.

Era necessario sviluppare un nuovo sistema, perché le trasmissioni esistenti si basano sullo spettro luminoso più ampio possibile in modo che i fotoni non interferiscano. Ma questo è esattamente ciò che deve accadere con la rete quantistica entangled.

La soluzione è un “punto quantico”, un pacchetto di fotoni non intrecciati che passa attraverso un sistema di memoria quantistica. Un circuito fatto di atomi di rubidio viene utilizzato per immagazzinare i fotoni e le informazioni che registrano.

Per quanto complessa sia questa costruzione, i cavi in ​​fibra ottica, come quelli utilizzati in molte connessioni Internet, sono adatti alla trasmissione dei fotoni stessi. Con una lunghezza d’onda di poco inferiore a 1.500 nanometri, al di fuori della gamma visibile, i punti quantici si trovano nella banda di frequenza standard.

Permetterebbero almeno di creare reti quantistiche, anche se il loro successo in termini di archiviazione è attualmente limitato a pochi istanti, per non parlare dello sforzo generale che implicano.

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