Muore il filosofo americano Daniel Dennett

Muore il filosofo americano Daniel Dennett
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Figlio di un diplomatico e di un insegnante-redattore, studiò ad Harvard e Oxford, prima di unirsi alla Tufts University nel 1971 dove divenne un eminente professore.

Il suo lavoro, compresa la sua tesi Contenuto e coscienza del 1969, ovvero i suoi contributi alla costruzione del robot ingranaggio al MIT, esplora le implicazioni naturalistiche della coscienza. Il suo naturalismo filosofico, contrariamente al pessimismo epistemologico, integra le scienze naturali nella spiegazione della coscienza e si oppone all’idea di un punto di vista privilegiato in filosofia.

Daniel Dennett adotta un approccio strumentalista alla filosofia della mente, dove la veridicità di una teoria dipende dal suo successo predittivo. Il filosofo criticò anche il modello “ Teatro cartesiano ” della mente, che presuppone un centro unificato di coscienza nel cervello, e propone invece il modello di “ più versioni “, dove i processi mentali sono distribuiti e paralleli, senza la necessità di un punto di elaborazione centrale.

Sostiene che l’intelligenza può essere scomposta in meccanismi realizzati da processi neurali, producendo così un flusso di elementi di coscienza. Prospettiva che mette in discussione l’idea di a Me » unificato e sottolinea l’illusione retrospettiva nell’attribuzione di un’unica coscienza ai nostri atti mentali.

Molte delle sue opere sono stati tradotti in francese: La strategia dell’interprete (1990, Gallimard) e La coscienza spiegata (1993, Odile Jacob) dove esplora gli aspetti della comprensione e della coscienza attraverso una lente naturalistica. Il suo interesse per l’evoluzione si riflette in Darwin è pericoloso? (2000, Odile Jacob) e Una teoria evolutiva della libertà (2004, Odile Jacob), che esaminano le implicazioni della teoria darwiniana per la società e la libertà umana.

In La diversità delle menti (1998, Hachette), discute di diversità cognitiva e intelligenza artificiale. Sogni d’oro: ostacoli filosofici a una scienza della coscienza (2008, Éditions de l’école), l’ultima opera del filosofo pubblicata in Francia, critica in particolare le barriere filosofiche che ostacolano il progresso scientifico nello studio della coscienza.

Crediti fotografici: David Orban (CC BY 2.0)

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