La sonda Voyager 1, l’oggetto costruito dall’uomo più lontano dalla Terra, ha trasmesso dati leggibili per la prima volta in cinque mesi, ha detto lunedì la NASA. È stata adottata una soluzione ingegnosa.
La sonda, che si trova a circa 24 miliardi di chilometri da noi, dal 14 novembre non invia più dati scientifici e tecnici affidabili sulle sue condizioni, ha spiegato l’agenzia spaziale americana. Tuttavia, i responsabili della missione hanno potuto constatare che la macchina riceveva ancora i loro comandi e funzionava normalmente.
Le squadre del Jet Propulsion Laboratory della NASA sono riuscite a determinare che il problema proveniva da un chip, l’FDS (Flight Data Subsystem), di uno dei tre computer di bordo responsabili della formattazione dei dati scientifici e tecnici prima di inviarli sulla Terra.
45 ore per comunicare
Vista l’impossibilità di riparare il chip di questa sonda lanciata più di 46 anni fa, è stata adottata una soluzione ingegnosa: il codice interessato è stato diviso in sezioni e poi spostato altrove nella memoria FDS – troppo grande per gli slot disponibili – il 18 aprile.
E lì abbiamo dovuto aspettare 45 ore per sapere se la manovra aveva funzionato: occorrono circa 22 ore e mezza perché un segnale radio percorra la distanza in cui si trova la Voyager 1 e altrettante ore perché ritorni alla terra. Fu quindi solo il 20 aprile che la squadra di volo dell’ Incarico ricevette notizie dalla preziosa navicella: la modifica aveva funzionato e, per la prima volta in cinque mesi, poté verificare lo stato di salute della navicella.
La NASA continuerà a implementare questa stessa soluzione per recuperare dati scientifici. L’Agenzia non è riuscita a determinare la causa del problema: è possibile che il chip sia stato colpito da una particella energetica cosmica o che semplicemente fosse usurato dopo i suoi 46 anni di utilizzo.
Viaggiatore 1 e il suo gemello Viaggiatore 2 – che continua a funzionare normalmente – sono le uniche sonde a viaggiare nello spazio interstellare e sono le navicelle spaziali più antiche e distanti della storia (leggi il riquadro). Portano a bordo registrazioni di suoni e immagini della nostra Terra su lastre in oro e rame. Prima di avventurarsi nello spazio tra le stelle, entrambi sorvolarono Saturno e Giove; Anche la Voyager 2 ha sorvolato Urano e Nettuno.
Stéphanie Jaquet e l’ats