Quando è uscito dall’ospedale, Remco Evenepoel racconta la sua caduta: “Sono stato catapultato dall’altra parte della strada”

Quando è uscito dall’ospedale, Remco Evenepoel racconta la sua caduta: “Sono stato catapultato dall’altra parte della strada”
Quando è uscito dall’ospedale, Remco Evenepoel racconta la sua caduta: “Sono stato catapultato dall’altra parte della strada”
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Poche ore dopo, l’uomo operato con successo martedì sera è stato dimesso dall’ospedale. E si è imbattuto in una squadra del VTM, alla quale ha rilasciato un’intervista nonostante la scapola e la mano destra rotte, una costola rotta, i polmoni contusi e una clavicola lussata. “Soffro molto di più che dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi, non si è nascosto. Non ho passato una notte molto bella. Mi sono svegliato all’una di notte e non riuscivo davvero a dormire. I medici hanno lavorato molto, soprattutto sulla clavicola, e ci vorrà del tempo per riprendermi. Durante il primo mese non mi sarà permesso di fare nulla. Poi misureremo i danni…”

Brabançon è poi tornato alle condizioni dell’incidente che lo ha visto colpire la portiera aperta di un furgone bpost a Oetingen, nel Brabante fiammingo. “Ciò è accaduto abbastanza rapidamente. Ho sentito la signora di bpost aprire la porta. Pensavo di essere riuscito ad allontanarmi dall’auto ma sono stato catapultato dall’altra parte della strada. La mia mano e la mia spalla hanno assorbito completamente lo shock. E una volta che l’adrenalina si è calmata, ho subito sentito che le cose non andavano bene…”

Mi sono seduto sul ciglio della strada per 30 o 40 minuti.

Diversi testimoni della scena hanno confidato che il due volte campione olimpico era molto”pallido” dopo la sua caduta. “Ero un po’ confuso, ma fortunatamente mi sono stati dati degli zuccheri veloci. Poi ho provato a contattare la mia famiglia. Oumi non era molto lontana, ma in quel momento c’era un’interruzione sulla mia rete telefonica, quindi non potevo contattare nessuno. Fortunatamente qualcuno che mi ha aiutato attraverso un’altra rete è riuscito a raggiungere Oumi. Tutto ciò ha richiesto molto tempo. Rimasi seduto lì per 30-40 minuti.” Sulla sedia di un bar, con una Coca-Cola offerta dal macellaio locale e con una coperta sulla schiena.

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Come aveva già fatto nel suo messaggio sui social network, Remco Evenepoel ha insistito per non incolpare la postina responsabile dell’incidente. “Ha subito voluto aiutarmi e mi ha regalato anche il suo cappotto, termine-t-il. Era visibilmente turbata, ma stava solo facendo il suo lavoro. Nel servizio postale spesso le cose devono muoversi rapidamente. È stato un piccolo momento di disattenzione da parte sua, un momento sfortunato.

Che farà parte della storia di Remco. Una storia purtroppo spesso segnata da cadute fin dal Giro di Lombardia 2020.

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