La famiglia di Dahou-Samir Dahman chiede ricorso legale dopo l’assoluzione dell’autista

La famiglia di Dahou-Samir Dahman chiede ricorso legale dopo l’assoluzione dell’autista
La famiglia di Dahou-Samir Dahman chiede ricorso legale dopo l’assoluzione dell’autista
-

La famiglia di Dahou-Samir Dahmani sta organizzando una marcia dei bianchi ad Albi (Tarn) il prossimo 7 dicembre per protestare contro l’assoluzione del conducente che ha ucciso il 21enne Castrese mentre era alla guida di una motocicletta. Sta cercando un ricorso legale a seguito di questo verdetto.

Azienda

Dalla vita quotidiana alle grandi questioni, scopri i temi che compongono la società locale, come la giustizia, l’istruzione, la salute e la famiglia.

Télévisions utilizza il tuo indirizzo email per inviarti la newsletter “Society”. Potrai cancellarti in ogni momento tramite il link in fondo a questa newsletter. La nostra politica sulla privacy

Disgustato dall’assoluzione dell’automobilista che ha ucciso Dahou-Samir Dahmani, un giovane castrese di 21 anni nel giugno 2016, la sua famiglia organizza una marcia dei bianchi questo sabato 7 dicembre ad Albi. Intende quindi presentare ricorso legale contro questo verdetto. Era stato restituito la settimana scorsa al termine di un processo davanti alla Corte d’assise di Albi per omicidio colposo con violenza aggravata.

Da leggere: Assoluzione a sorpresa nel processo per la morte di Dahou-Samir Dahmani: dichiarato non colpevole l’autista Alex Rodriguez

“Sono disgustato da questa giustizia indegna, da questa giustizia che divide e agisce in base all’opinione pubblica, alla comunità, al colore della pelle. È totalmente discriminatoria”.reagisce Keira Dahmani, la sorella della vittima dello shock mortale. Suo fratello era alla guida della motocicletta che era stata rubata pochi giorni prima ad Alex Rodriguez. Tuttavia è Alex Rodriguez il conducente del furgone che ha investito il giovane. La famiglia è certa che lo abbia fatto consapevolmente, per vendicarsi.

La sorella di Dahou-Samir Dahmani ritiene che suo fratello abbia acquistato la motocicletta in buona fede. “Non sapeva che era stato rubatospiega. Ma anche se ammettessimo che ha rubato la motocicletta, facciamolo come esempio, merita la morte? Siamo in un Paese di diritto e difesa. E le leggi esistono per stabilire l’ordine, noi non siamo lì per farci giustizia da soli“.

Per la famiglia, il conducente del veicolo si era accorto della scena e aveva premeditato il suo gesto. Lei ritiene che nel fascicolo siano state inserite prove schiaccianti. “Un processo che aspettiamo da 8 anni, non possiamo assolvere una persona 8 anni dopo sapendo che non è nemmeno stata incarcerata. Per noi abbiamo preso una doppia pena”aggiunge la sorella del giovane morto.

Per protestare e incoraggiare la giustizia a riprendere il caso una seconda volta, la famiglia ha organizzato una marcia dei bianchi Il 7 dicembre ad Albi, place Lapérouse, alle 14,30.

-

PREV L’ironia di vedere Patrick Roy in viaggio per Montreal il 2 dicembre
NEXT L’ironia di vedere Patrick Roy in viaggio per Montreal il 2 dicembre