Profusione di schede bianche e basso tasso di partecipazione alle elezioni di domenica

Profusione di schede bianche e basso tasso di partecipazione alle elezioni di domenica
Profusione di schede bianche e basso tasso di partecipazione alle elezioni di domenica
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Domenica il Canton Giura ha vissuto un momento politico cruciale: l’elezione del nuovo ministro, Stéphane Theurillat (Centro), ha battuto facilmente Pauline Godat (Vert-es) e Pascal Prince (HelvEthica). Ma ricorderemo da questa scadenza anche un’altra realtà, quella di gran parte dell’elettorato che non ha espresso la minima preferenza. La partecipazione è stata limitata al 35,3%, più di quattro punti percentuali al di sotto di quella delle elezioni federali. Ma cosa ancora più notevole, questo tasso tiene conto di 930 schede bianche. Sulla scala del Giura questo valore è particolarmente elevato. Nelle precedenti elezioni complementari al Governo, nel 2020, il numero delle schede bianche è salito a 367.
Stranieri che non votano?
Perché tale astensione? Perché queste scelte? Il politologo Pascal Sciarini precisa innanzitutto la differenza osservata tra l’elezione cantonale e gli obiettivi federali. Secondo lui, il fatto che il Canton Giura conceda agli stranieri il diritto di voto nelle votazioni e nelle elezioni cantonali – cosa che a livello nazionale non è possibile – può spiegare in parte questo divario. Diversi studi hanno dimostrato che la popolazione straniera è meno esplicita di quella svizzera, ricorda il professore dell’Università di Ginevra. Ciò riguarda in particolare gli italiani, gli spagnoli e i portoghesi, precisa. Si sospetta che questo fenomeno spieghi anche alcune differenze nei tassi di partecipazione nel Giura in passato. Nelle elezioni federali del 2023, questo valore è stato quindi più elevato per l’elezione al Consiglio nazionale (dove eleggono solo gli svizzeri), con il 43,6%, che per quella al Consiglio degli Stati (dove possono votare anche gli stranieri), con il 41%.
Poca concorrenza
Nel caso di specie, tuttavia, questo fenomeno da solo non spiega la differenza. Nonostante un bacino elettorale più piccolo di 5.600 persone, gli obiettivi federali hanno mobilitato più elettori rispetto alle elezioni esecutive.
Con solo due partiti e un movimento in lizza, un certo numero di elettori non si è certamente riconosciuto nei candidati in lizza. Inoltre, un’elezione complementare favorisce piuttosto i partiti maggiori. Gli elettori hanno ritenuto che tutto fosse scontato? Il professor Sciarini ritiene che ciò sia possibile, dato che nel Giura il Centro è un partito più forte dei Verdi. “Non sorprende una bassa affluenza alle urne per un’elezione non competitiva”, osserva.
Perdita di fiducia
Ex giornalista e capo della sezione svizzera di Le Temps, ma anche ex portavoce del governo giurassiano, Yves Petignat dal canto suo ha l’impressione che l’interesse della popolazione giurassiana per la politica cantonale stia diminuendo. “Forse sanciamo una mancanza di prospettive nel Canton Giura”, ritiene l’osservatore, sottolineando l’assenza di progetti, nonché la difficile situazione finanziaria dello Stato.
“Vediamo sempre più persone che si allontanano dalla politica, che non credono nella sua efficacia”, sottolinea l’ex sindaco di Fontenais. Una tendenza di fondo? L’anno scorso, in occasione del 175° anniversario della Costituzione federale, il think tank della Società svizzera di utilità pubblica Pro Futuris ha pubblicato i risultati di un sondaggio da cui è emerso che quasi la metà degli intervistati non crede che il mondo politico sia capace di risolvere i grandi problemi del futuro.
La legittimità non è realmente in discussione
Con una partecipazione così bassa e una distanza potenzialmente creata tra la popolazione e le sue autorità, i funzionari eletti mantengono ancora la stessa legittimità? Sì!, ritiene il cancelliere di Stato del cantone del Giura Jean-Baptiste Maître. “Il sistema elettorale è affidabile e aperto”, assicura.
Della stessa opinione è Pascal Sciarini. Avere una partecipazione del 35% non è necessariamente un problema. La legittimità democratica si basa più sulla qualità della partecipazione che sulla quantità, contestualizza il professore. Idealmente, tutti i segmenti della società dovrebbero esprimersi nelle stesse proporzioni. “Vari studi hanno già dimostrato che in generale i giovani, gli stranieri e gli appartenenti alla classe operaia sono sottorappresentati. Potrebbe esserci un problema di legittimità in relazione a queste categorie specifiche”, spiega. Un problema quindi non tipico del Canton Giura.

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