Mentre Didier Deschamps mette in dubbio la carica di capitano di Kylian Mbappé, non c'è dubbio che il rapporto tra i due uomini si sia deteriorato.
Domenica i Blues hanno vinto più di una partita in Italia. Vincendo 3-1 a San Siro, la squadra francese non solo ha strappato il primo posto nel girone, che le permette di guardare ai quarti di finale della Nations League alla sua portata, ma ha anche offerto una seria tregua a Didier Deschamps, bersaglio di numerosi critiche dall’inizio dell’anno scolastico.
Ma il tecnico francese ha tanti problemi da risolvere. In campo dove soprattutto il suo attacco fatica a decollare, come dimostra questa media di 1,2 gol a partita nel 2024, il totale più basso dal suo arrivo alla guida dei Blues, così come fuori. Il caso più urgente da risolvere è ovviamente quello di Kylian Mbappé, che non è voluto venire a ottobre e che non ha esitato a lasciare al molo a novembre.
Credere La squadral'ex centrocampista vorrebbe parlare con il madrileno e discutere in particolare del peso della fascia da capitano. Non sono sicuro che questa prospettiva rafforzi il legame tra i due uomini, inevitabilmente indebolito da settembre. Un problema confermato da Daniele Riolo.
“Con Mbappé non va bene”
“Le cose con Mbappé non vanno bene, attacca così il polemista di RMC. Poi gli altri non hanno abbastanza esperienza, carattere o esperienza nella squadra francese per dirsi: “ah beh, l'allenatore al posto, è esaurito”. Arrivano un po' in punta di piedi. Un ragazzo come Rabiot, è stato prima espulso dalla squadra, poi richiamato. È grato a Deschamps. Un ragazzo come Guendouzi, cosa vuoi che dica? Sta arrivando, è già bello che sia qui, se lo merita perché quello che sta facendo alla Lazio in questo momento è molto buono, quindi ok nessun problema. »
Il problema principale per Didier Deschamps sarebbe quindi Kylian Mbappé e le critiche mosse dall'ex parigino riguardo al mancato lavoro tattico durante gli allenamenti sarebbero scese particolarmente duramente. “Se Mbappé si lamentasse della qualità della formazione? Ma ovviamente»ha detto Daniel Riolo, convinto che ormai sia uno dei pochissimi giocatori in grado di tenere testa all'allenatore.