l’Associazione Nazionale Sostenitori denuncia gli “annunci autoritari”, le “minacce illegali” e l'”ipocrisia insopportabile” del governo

l’Associazione Nazionale Sostenitori denuncia gli “annunci autoritari”, le “minacce illegali” e l'”ipocrisia insopportabile” del governo
l’Associazione Nazionale Sostenitori denuncia gli “annunci autoritari”, le “minacce illegali” e l'”ipocrisia insopportabile” del governo
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Lo denuncia l’Associazione nazionale tifoseria (ANS). “Annunci autoritari”IL “minacce illegali” et “ipocrisia insopportabile” del governo, in una lunga lettera indirizzata al ministro dello Sport Gil Avérous, che franceinfo ha potuto consultare lunedì 11 novembre. In questa lettera di sei pagine l’organizzazione si rammarica “la strumentalizzazione del calcio” dal governo e “discorsi politici e mediatici ‘sulle spalle’ del calcio e dei suoi tifosi” moltiplicato per Gil Avérous.

“Da quando sei entrato in carica non hai mai cercato di interagire direttamente con la nostra associazione e non sei mai stato coinvolto nei lavori dell’organismo nazionale di tifoseria” lei lo critica in particolare. Diverse recenti controversie sono affrontate con lo stesso tono. In primo luogo, la gestione politica “autoritario” del caso del tifo filo-palestinese del Collectif Ultras Paris. L’Associazione Nazionale Sostenitori critica le dichiarazioni del ministro, il quale ha ritenuto che a “il tifo di natura politica (…) non ha posto in un’arena sportiva”.

“Estendendo questo divieto a qualsiasi messaggio politico, anche non provocatorio, anche non ingiurioso, anche non diffamatorio, anche non discriminatorio, anche non contrario all’ordine pubblico, si decide per una misura di divieto generale e assoluto del tutto illegale”stima l’ANS. Vede in queste parole a “un’ipocrisia insopportabile, quando la cronaca recente è piena di usi dello sport come strumento politico (nozione nobile e non peggiorativa), a cominciare dalle ultime Olimpiadi o dagli ultimi Mondiali di calcio. Eventi in cui i nostri eletti si sono preoccupati di essere visibile e quanto più coinvolto possibile per trarre credito politico dai successi sportivi e per trasmettere messaggi ideologici”.

L’ANS cita in particolare diversi usi dello sport per veicolare messaggi politici: omaggio alle vittime degli attentati di Charlie Hebdo, alle vittime della strage del mercatino di Natale di Strasburgo, alle vittime dell’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023, contro la guerra in Ucraina… Afferma anche che queste dichiarazioni sono in contraddizione con entrambi “I regolamenti UEFA in quanto principi fondamentali della Repubblica francese, tra cui in primo luogo la libertà di espressione, hanno valore costituzionale”. Denuncia quindi la “Pressioni illegali sul club del Paris Saint-Germain affinché adotti sanzioni illegali contro un’associazione di tifosi che non ha ignorato né i regolamenti sportivi né le leggi o i regolamenti francesi”.

Un’altra polemica recente la cui gestione politica non piace agli occhi di ANS: la proposta di Gil Avérous di interrompere le partite in caso di cori omofobici. “A parte il fatto che il ministro dell’Interno vi ha contraddetto nelle ore successive, gli eventi sportivi che si sono verificati da allora hanno dimostrato l’inutilità dei vostri annunci autoritari e indebolito la credibilità o l’efficacia dei vostri annunci”critica.

“Peggio ancora: mentre la tifoseria nazionale lavorava sull’argomento nei locali del ministero, lei ha preferito restare nel suo ufficio per accogliere, davanti ai fotografi e con un sorriso, il presidente della LFP, proprio mentre il Senato pubblicava una scioccante rapporto sulla governance della LFP e che la pubblica accusa ha avviato un procedimento penale contro la LFP e il suo presidente”affronta ancora l’associazione.

Infine, l’organizzazione dei tifosi castiga l’incontro “estremamente pubblicizzato” in compagnia delle autorità, venerdì 8 novembre, durante il quale si è deciso di intensificare i divieti amministrativi negli stadi e i divieti di viaggio, dice. L’ANS vede in questi provvedimenti “minacce gravi e illegali contro lo Stato di diritto”.

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