Florent Torchut
Barcellona
Pubblicato l’8 maggio 2024 alle 13:08 / Modificato l’8 maggio 2024 alle 13:08
Doveva essere una festa calcistica, all’insegna di “Una pelle”, immaginata dalla federazione spagnola, con il sostegno del governo. Il 26 marzo, la Spagna ha ospitato il Brasile a Santiago-Bernabéu e se lo spettacolo c’è stato in campo (3-3), Vinicius Jr ha colto l’occasione per ribadire prima della partita il suo stufo di razzismo, di cui soffre fin dalla sua arrivo nella Liga nel 2018. “Voglio giocare sempre meno e mi sento sempre più triste”, ha detto l’attaccante del Real Madrid prima di scoppiare in lacrime davanti a un pubblico gremito di giornalisti.
Messa in scena calibrata per Netflix – che sta preparando un documentario su di lui e le cui telecamere erano presenti quel giorno in conferenza stampa – per alcuni, una sgradita lamentela per altri, mentre il brasiliano avrebbe provocato, da un lato, la panchina dopo il gol di Lucas Paquetà. pareggio e l’ennesima rissa, invece, il giorno dopo. Eppure sempre, lo stesso problema di fondo: gli insulti e i comportamenti razzisti a cui è regolarmente sottoposto negli stadi spagnoli, senza che le autorità pubbliche e quelle del calcio intervengano davvero.
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