Pallavolo: i Power Cats di Guin lasciano il titolo al Neuchâtel UC

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I Singinoises hanno perso per la terza volta contro i Neuchâteloises durante questi spareggi, ma alla fine hanno vinto un set.

Il Neuchâtel Université Club (NUC) è campione svizzero per il quinto anno consecutivo. © Keystone

Il Neuchâtel Université Club (NUC) è campione svizzero per il quinto anno consecutivo. © Keystone

Pubblicato il 24/04/2024

Tempo di lettura stimato: 4 minuti

È la legge degli sport play-off: se non vinci il titolo, finisci sempre con una sconfitta. Guin non è scappato questo mercoledì sera. Dominati per la terza e quindi ultima volta, i Power Cats hanno dovuto applaudire il Neuchâtel Université Club (NUC), campione svizzero per il quinto anno consecutivo.

Di solito, l’incoronazione del vincitore contrasta con le lacrime dello sconfitto, costretto a passare davanti al trofeo senza avere il diritto di toccarlo. Nessuna traccia di questo scenario al Riveraine, dove i Singinoises hanno sfoggiato un sorriso radioso al termine di un incontro in cui hanno finalmente dimostrato il loro posto nella finale del campionato.

“Abbiamo dovuto litigare molto, era una Guin completamente diversa rispetto ai primi due atti”
Méline Pierret

“Abbiamo dovuto combattere molto, era un Guin completamente diverso rispetto ai primi due atti”, conferma Méline Pierret, la friborghese del campo avversario. Il palleggiatore del NUC non è stato l’unico a pensarla così, visto che i 1.800 spettatori presenti nella Littoral Hall hanno regalato ai Powercats una standing ovation dopo il match point.

Quasi un 5e impostato

Erano le 21 passate, ed è un segno sicuro: le figlie di Leonardo Portaleoni hanno venduto cara la loro pelle. Il “NUC express” potrebbe essere partito dopo la perdita del primo set, ma è stato comunque rallentato nel 4e manica. Gli ospiti non erano in vantaggio 16-18? “Abbiamo dato la migliore immagine possibile del club”, ha detto il tecnico, per nulla frustrato.

L’allenatore brasiliano dei Power Cats era tanto più orgoglioso in quanto in campo c’erano solo due giocatori stranieri, oltre ad un passante inesperto. Questa sconfitta, perché bisogna quasi ripeterla per convincersi che sia davvero una sconfitta, non macchia assolutamente una stagione “fantastica” per l’allenatore del vicecampione svizzero.

Il NUC si è ridotto al minimo

Ma la sorprendente collezione di trofei NUC, presentata al pubblico mentre i Singinoises festeggiavano la loro medaglia d’argento nel loro angolo, non suscita invidia? Possiamo rassegnarci a essere il “campione dietro il campione”? «Avremo sei nuovi giocatori e il contingente del Neuchâtel potrebbe evolversi», anticipa Leonardo Portaleoni.

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I Singinoises hanno finalmente dimostrato perché avevano il loro posto nella finale del campionato. © Keystone

Il tecnico non può dirlo bene: le imprese europee della NUC hanno causato diverse partenze, al punto che la cerimonia del protocollo si è trasformata in una cerimonia di addio, in particolare per i tre americani partiti per cieli più lucrosi.

Méline Pierret prolunga di un anno la sua avventura sulla Costa. “Sono molto contento della mia stagione. Ho fatto enormi progressi grazie al nostro allenatore”, ha detto raggiante il friborghese. Piuttosto che guardare avanti all’autunno, la nazionale svizzera ha voluto far scoppiare lo champagne, più che meritato dopo la terza tripletta per il suo club in cinque anni. Anche se è rimasto calmo per un set più lungo del previsto.

Neuchâtel – Guin 3-1 (22-25 25-17 25-11 25-22)

Riveraine, 1800 spettatori.

Arbitri: Kalin, Milos.

Neuchâtel: Delley (S), Haynes (19), Petitat (0), Pierret (9), Daliard (S), Gross (5), Branca (17), Trösch (0), De Michelis (0), Scambray (13) , Grubbs (21). Allenatore: Lauren Bertolacci.

Gin: Hasler (S), Portmann (S), Meawad (17), Gasser (2), Flühmann (0), Rothenbühler (9), Kojundzic (13), Wieland (11), Gebhardt (11), Koch (21). Allenatore: Leonardo Portaleoni.

Commento: primo dietro al NUC

Finché la NUC giocherà a questo livello, Guin dovrà accontentarsi del secondo posto, che gli piaccia o no. Finalista della Supercoppa, semifinalista della Coppa di Svizzera e finalista degli spareggi, il club di Singapore si è scontrato ogni volta con la stessa squadra, che quest’anno ha battuto solo una volta su sette confronti. Il Neuchâtel non è mai sembrato così forte come nel 2023-2024, intoccabile in Svizzera, scintillante all’estero, con in palio una finale di Coppa CEV. Ritrovarsi “primi dietro il NUC” basta a far felice la formazione di Leimacker?

Al termine di questa stagione, segnata da una perdita di qualità all’interno di una rosa rinnovata, la risposta è affermativa. Guin ha sfruttato al massimo le sue possibilità. Potrebbe rimpiangere un errore di casting a inizio stagione (la canadese Thana Fayad) e la sconfitta per infortunio di due grandi giocatrici (l’americana Caroline Meuth e la brasiliana Bruna Da Silva) nel momento peggiore, quello dei play-off . Ma nessuno deve dimenticare la grande prestazione ottenuta in semifinale e questa forza mentale necessaria per eliminare lo Sm’Aesch-Pfeffingen.

Primi dietro al NUC, anno dopo anno? Questo sembra il massimo che può pretendere la Guin, che punterà maggiormente sulla prossima generazione e sullo sviluppo delle giovani svizzere, senza che finora sia stato annunciato alcun trasferimento importante. Una filosofia propria dello spirito familiare di Leimacker, ma che non ci permetterà comunque di scuotere il grande Neuchâtel per vincere, finalmente, un primo trofeo. Il soffitto in vetro è stato ulteriormente consolidato.

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