Lo spettro di una cacciata di John Textor, come Gerard Lopez a Lille nel 2020, incombe sull'Olympique Lyonnais. Come Lopez prima di lui, l’americano deve fare i conti con la pressione di potenti creditori, in particolare del fondo di investimento Ares. Se non dovesse onorare i suoi impegni finanziari, Ares potrebbe prendere il controllo del club, come ha fatto Elliott Management con il Milan. Questo scenario consentirebbe una gestione pragmatica del patrimonio del club, ma allontanerebbe l'imprenditore dal vertice dell'istituzione del Lione. Questa ipotesi preoccupa alcuni osservatori, sebbene sia temperata dalla solidità degli asset dell'OL, come lo stadio, il centro di allenamento e il parco giocatori, come sottolineato la squadra.
Textor più forte di Lopez?
“Sono più preoccupato per Textor che per OL. Perché dietro c'è un fondo, Ares. Se Textor non onorasse il debito, Ares si riprenderebbe il bambino e lo gestirebbe come ha fatto il fondo Elliott per il Milan“, spiega Vincent Chaudel, fondatore dell'Osservatorio sugli affari sportivi, nelle colonne di la squadra. Gli ostacoli legali e finanziari rendono questo risultato meno probabile che a Lille. Le clausole di cambio di controllo nei contratti di prestito richiedono l’accordo di tutti i creditori. Questi ultimi, desiderosi di proteggere i propri investimenti, non hanno alcun interesse a vedere l'OL sprofondare nella Ligue 2. A differenza di Lopez, che ha visto il suo modello economico crollare sotto il peso del debito, Textor potrebbe trarre vantaggio dal consenso dei creditori attorno a una visione comune per mantenere il club competitivo. Tuttavia, la spada di Damocle resta ben presente: qualsiasi passo falso finanziario potrebbe far precipitare uno scenario simile a quello vissuto dal Lille.
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Cosa accadrebbe se John Textor, attuale presidente dell'Olympique Lyonnais, venisse cacciato dal gruppo di fondi d'investimento Ares?
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