In collaborazione con l’agenzia di sviluppo turistico dell’Aude, la redazione dell’Independent presenta i 5 migliori luoghi di osservazione della fauna del dipartimento.
È uno dei vantaggi innegabili dello sviluppo del turismo sostenibile e che ha attirato sempre più seguaci dopo la crisi sanitaria. Il dipartimento dell’Aude possiede luoghi notevoli dove è possibile osservare la fauna. Che si tratti degli stessi abitanti, dei visitatori giornalieri o dei turisti abituali, da est a ovest ci sono spazi favorevoli per osservare la ricchezza della biodiversità che vive nel territorio. L’Aude riunisce più di 300 specie animali di interesse storico e ospita il maggior numero di uccelli nidificanti in Francia, con più di 200 specie identificate.
1. Aude spazi naturali sensibili
Fauna selvatica, flora, paesaggi, l’Aude conta ben 220 siti d’interesse iscritti nell’inventario naturalista e, tra questi, 17 sono proprietà del dipartimento. Troviamo così, ad esempio, la Foresta Dipartimentale di La Rouge, situata sulla Montagna Nera, a nord della città di Saissac. Su una superficie di 93 ettari, conta una ventina di specie di alberi e funge da habitat per una ricca fauna selvatica. Non lontano da lì, abbiamo anche il lago Laprade, nel comune di Cuxax-Cabardès. Questa riserva d’acqua ospita zone umide tutt’intorno al lago e che svolgono un ruolo fondamentale a livello ecologico, botanico, zoologico o anche idraulico.
2. Le lagune e gli stagni del litorale
Le lagune costiere, chiamate localmente stagni, sono distese di acqua salata, poco profonde, separate dal mare da una stretta striscia di sabbia, il lido. A est dell’Aude, rimangono collegati al mare da una o più strette aperture chiamate canale. Ambienti di transizione tra il dominio marino e quello continentale, le lagune accolgono alcuni pesci d’acqua dolce e specie marine. Gli stagni della Narbonnaise rappresentano quindi grandi distese di lagune e zone umide, costituendo uno dei rari siti naturali preservati sulla riva del Mediterraneo che presentano una tale biodiversità.
3. Osservatori ornitologici: Roc de Conilhac a Gruissan, Osservatorio dell’avvoltoio a Bugarach, Osservatorio degli uccelli nella tenuta del Grand Castelou a Narbonne
Leggermente rialzato tra Gruissan e Narbonne, il Roc de Conilhac offre un punto di vista unico per osservare le migrazioni postnuziali da metà luglio a metà novembre. Un gran numero di uccelli migratori aggirano i Pirenei per raggiungere il sud e le terre africane. Quando soffia il Cers, il vento del Nord Ovest, la quantità e la diversità delle specie osservabili sono eccezionali. Per questo lo spot di Conilhac ha una fama internazionale. Il luogo è noto soprattutto per i suoi grandi voli di Milano neri, Bondrée Apivores e cicogne bianche.
A Bugarach, è stato allestito un osservatorio ai piedi della falesia della Falconnière, nel cuore di uno spazio naturale sensibile. I visitatori possono accedervi gratuitamente tutto l’anno mentre gli avvoltoi hanno a disposizione un luogo di rendering e un dormitorio nella scogliera. L’osservatorio si trova al Col du Rouilhe dal sentiero che porta al ponte romano.
Il Domaine du Grand Castelou si trova nel cuore delle paludi del Narbonnais. Molti uccelli vengono qui per nidificare, svernare, cacciare o semplicemente per fare una sosta migratoria sul sito. Notiamo in particolare le cicogne bianche, gli ashtones e i milan neri che nidificano nelle siepi, gli aironi rossi e altri uccelli malarici che si stabiliscono nelle canne del piccolo castelou, diverse anatre che occupano gli stagni del Grand Castélou o i cavalieri d’Italia bianchi E alcuni laro-limicoli che approfittano delle piazzole sommerse per venire a mangiare.
4. Garrighe delle Corbières
Sono gli ambienti più diffusi nel settore mediterraneo. Occupano una parte significativa del territorio del dipartimento, in particolare nella parte orientale delle Corbières, sul litorale Audois e nel Minervois. La gariga, per i terreni calcarei, e la macchia mediterranea, per i terreni silicei, sono formazioni vegetali costituite da bassi arbusti, settori erbacei con pochi alberelli. A 400 metri sul livello del mare, l’eremo di San Vittore domina una serie di lunghe pieghe calcaree ricoperte di gariga e lecci, che si tuffano dolcemente nel mare. Tabelle di orientamento guidano la lettura del paesaggio in questo terroir selvaggio e remoto, dove apprezziamo lo scintillante Mediterraneo, gli stagni costieri e le prime vette dei Pirenei. Da notare che dal 17 maggio 2024 a Talairan, il rinnovato percorso di scoperta “Le orchidee in cammino verso i pianeti”, su iniziativa di una famiglia di viticoltori e funzionari eletti, permette di comprendere meglio un ambiente naturale particolare, certamente comune in le corbières ma comunque estremamente ricche: la gariga.
5. Prati alpini e torbiere dei Pirenei Audoises
Sul territorio dell’Alta Valle e della Montagna Nera, è un luogo privilegiato per l’osservazione della flora con piante carnivore come la drosera o le orchidee in primavera. Nel settore Madre Audoise non esistono sentieri escursionistici, ma l’osservazione favorisce le passeggiate in piena natura. Contemporaneamente è stato realizzato un sentiero alla coda della diga di Laprade. Permette di scoprire la torbiera e la palude boscosa di questo sensibile spazio naturale. Durante tutto il percorso, pannelli didattici realizzati dal Dipartimento dell’Aude presentano una flora e una fauna notevoli e osservabili dal percorso. Potrete riconoscere la Linagrette e la Libellule Anax Imperatore, ma anche la genziana delle paludi e la scacchiera del successo, una farfalla che vive nelle torbiere, o la rana rossa, presente nelle paludi boscose.