un hacker di 17 anni incriminato per aver violato i dati personali dei clienti Free

un hacker di 17 anni incriminato per aver violato i dati personali dei clienti Free
un hacker di 17 anni incriminato per aver violato i dati personali dei clienti Free
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Editoriale Essonne

Pubblicato il

16 gennaio 2025 alle 16:02

Appena maggiorenne, ma già noto alla legge. Lunedì 13 gennaio 2025 è stato arrestato un adolescente di 17 anni sospettato di essere l’autore del furto dei dati personali di 19,2 milioni di clienti dell’operatore e fornitore di accesso Free. Dopo aver trascorso 48 ore in custodia a vista, l’hacker di Breuillet è stato presentato questo mercoledì 15 gennaio 2025 a un giudice istruttore. Il minore era allora il mio esame e collocato in un centro educativo dopo l’apertura di un’indagine giudiziaria per violazione di un sistema automatizzato di trattamento dei dati e raccolta di dati personali con mezzi fraudolenti, estorsione e occultamento.

Sospetto coinvolto in un altro caso di furto di dati

Secondo la procura di Parigi contattata dall’AFP, l’adolescente “identificato come l’autore di questa fuga di notizie era già sotto controllo giudiziarioper essere stato arrestato nel giugno 2024 in un caso di fuga di dati di clienti, in particolare di Sport 2000, e di pirateria informatica degli account Twitter (ora X, ndr) del gruppo Altice (RMC, BFMTV)”.

“Il magistrato per la lotta alla criminalità informatica della Procura di Parigi si è recato con gli investigatori arrestare il sospettato a casa sua lunedì a Essonne. Si tratta di un minore nato nel gennaio 2008″, ha sottolineato ancora l’accusa.

“Il 21 ottobre, la banca dati Free, che copre 19,2 milioni di clienti francesi”, ossia la maggior parte dei 22,8 milioni di abbonati della società, “di cui 5,11 milioni con numero IBAN, è stata messo in vendita all’asta da un hacker in un forum di criminalità informatica”, ha ricordato il pubblico ministero, precisando di aver affidato le indagini alla Brigata anticrimine informatico della Prefettura di polizia (BL2C).

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A metà novembre, la giustizia ha ordinato al servizio di messaggistica Telegram di rivelare l’identità dell’hacker che aveva utilizzato la piattaforma per fare pressione sul “presidente del gruppo Iliad” nel tentativo di ottenere il pagamento di una somma di 10 milioni di euro nelle criptovalute. L’autore del ricatto ha poi rivendicato il furto dei dati dei clienti Free.

Con l’AFP.

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