Focus sul mondo della creatività in Africa, concentrandosi su questi settori che trainano l'innovazione, e soprattutto su questa nuova generazione molto intraprendente in campo digitale.
Una giovane generazione dinamica nell'innovazione!
Il continente ha sempre utilizzato le innovazioni per compensare la mancanza di infrastrutture. In molti ambiti si parla anche di leapfrog (che in francese si potrebbe tradurre in leapfrog). Quello che veniva considerato un ritardo economico si trasforma oggi in un’opportunità e consente l’adozione rapida, saltando tappe, di tecnologie più avanzate.
“Se rimaniamo sui servizi finanziari, oggi sarebbe impensabile forzare l’adozione delle carte bancarie nel continente. A mio avviso questo passaggio è stato saltato e non ce n’è bisogno”, osserva Sofia El Mrabet, specialista Fintech e membro dell’incubatore “I’m commitment to Africa”.
Nella tecnologia digitale, l’Africa non è al suo primo balzo in avanti. I giovani del continente sono molto attivi nel campo dell’innovazione in generale. Vediamo una moltitudine di iniziative e soluzioni innovative progettate e implementate da aziende africane in molteplici settori di attività.
Per citarne solo alcuni: GiftedMom (E-health) che mira a ridurre la mortalità infantile e materna nei paesi in via di sviluppo attraverso un servizio di monitoraggio delle donne incinte tramite SMS e messaggi vocali. Da citare anche Farmerline (AgriTech), che consente agli agricoltori di essere informati sui prezzi, sugli aggiornamenti meteorologici e fornisce loro anche consulenza agricola.
Armonizzare le normative in Africa
Attualmente l’aspetto normativo è molto disomogeneo a seconda delle regioni. Alcuni paesi promuovono il dialogo tra gli attori dell’ecosistema e legiferano rapidamente per consentire lo sviluppo dell’innovazione, come i paesi di lingua inglese come Nigeria e Kenya. Negli ultimi anni anche il Ruanda ha confermato la sua posizione di leader in questo ambito grazie ad un regolatore (la Banca Nazionale del Ruanda) attento al mercato.
Altri paesi sono più conservatori e legiferano poco e in modo restrittivo, il che non consente lo sviluppo o la diversificazione dei servizi e tende a scoraggiare gli investitori. In questo caso si applicano leggi eccessivamente restrittive nel settore finanziario senza tenere conto degli sviluppi del mercato e delle parti interessate. Infine, alcuni paesi non legiferano in materia.
Questi sono i paesi con i tassi di adozione e penetrazione più bassi. È essenziale che i vari regolatori del continente possano sviluppare normative e standard regionali, o addirittura continentali, per consentire alle Fintech di svilupparsi oltre i loro confini.
Cybersecurity: i settori più presi di mira!
Non possiamo parlare di digitale senza parlare di cybersecurity. A questo proposito va notato che i settori finanziari sono gli obiettivi preferiti delle reti malware che sferrano questi attacchi.
“I criminali informatici tendono a sfruttare perfettamente le crisi e a moltiplicare le tecniche di attacco basate sull’incertezza e sulla paura. Monitorando i comportamenti dannosi in Marocco, siamo stati in grado di identificare migliaia di infezioni settimanali nelle organizzazioni, provenienti da e-mail di phishing e applicazioni software dannose”, osserva Amine Hilmi, CEO di LMPS Group.
Secondo lui, i criminali informatici hanno eseguito ransomware anche per colpire paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, compreso il Marocco, che è stato tra i più colpiti. La buona notizia è che alcune reti criminali informatiche sono state smantellate in Marocco, in particolare per quanto riguarda gli attacchi ai bancomat e ai conti bancari.
Il Marocco ha inoltre dimostrato la sua piena consapevolezza delle sfide della sicurezza informatica dotandosi di un intero arsenale giuridico. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno accelerato l’implementazione delle misure di sicurezza informatica da parte delle organizzazioni pubbliche e private.
Abdellah Benahmed / Ispirazioni ECO