L’ESSENZIALE
- Uno studio americano rivela che l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico aumenta notevolmente il rischio di trombosi venosa profonda.
- Su oltre 6.500 adulti seguiti per 17 anni, il 3,7% ha sviluppato gravi coaguli di sangue, spesso associati all’esposizione a particelle fini (meno di 2,5 micrometri) e ossidi di azoto derivanti dalle emissioni dei veicoli.
- I rischi variano dal 39% a oltre il 174% a seconda del tipo di inquinante. I ricercatori sottolineano che l’inquinamento atmosferico favorisce l’infiammazione, un fattore chiave nella coagulazione del sangue.
L’elenco dei problemi di salute associati all’inquinamento atmosferico continua a crescere. Un ampio studio finanziato dal National Institutes of Health (NIH) negli Stati Uniti rivela che l’inquinamento atmosferico gioca un ruolo chiave nello sviluppo di coaguli di sangue nelle vene profonde, noti come trombosi venosa o flebite. Questi coaguli possono ostruire il flusso sanguigno e causare gravi complicazioni, a volte fatali, se non trattati.
Perché l’inquinamento provoca coaguli di sangue?
Pubblicato sulla rivista Sanguelo studio ha seguito per 17 anni più di 6.600 adulti residenti dentro o vicino a grandi metropoli americane come New York, Chicago e Los Angeles. Di questo campione, 248 partecipanti (3,7%) hanno sviluppato trombosi venosa profonda che ha richiesto il ricovero ospedaliero. I livelli di inquinamento sono stati misurati ogni due settimane, compresi campioni vicino alle case dei volontari. I ricercatori hanno confrontato il 25% delle persone con la minima esposizione al 75% delle persone con la massima esposizione, tenendo conto di fattori come l’età, il fumo e l’anamnesi medica.
Secondo gli scienziati, l’aumento del rischio di trombosi venosa è legato all’esposizione a tre tipi di inquinanti atmosferici: particelle fini (meno di 2,5 micrometri), ossidi di azoto e biossido di azoto – sostanze rilasciate dagli scarichi del traffico stradale, dalle centrali elettriche a carbone e dalle foreste. incendi. Sembrava così “Le persone esposte ad alti livelli di particelle sottili avevano un rischio maggiore del 39% rispetto a quelle esposte a bassi livelli”, secondo un comunicato stampa. Per quanto riguarda l’esposizione agli ossidi e al biossido di azoto, principalmente derivanti dalle emissioni dei veicoli, la probabilità è aumentata dal 121% al 174%.
Inquinamento atmosferico e infiammazione sistemica
Se lavori precedenti avevano già stabilito un legame tra inquinamento e malattie cardiovascolari o respiratorie, questo è il più grande studio americano effettuato fino ad oggi per evidenziare un legame diretto con la trombosi venosa profonda. L’esposizione all’inquinamento atmosferico provoca un’infiammazione sistemica, un fattore chiave nel processo di coagulazione del sangue, osservano gli scienziati nel tentativo di spiegare questa associazione.
Secondo l’Inserm, ogni anno la trombosi venosa profonda colpisce fino a 900.000 americani e tra 50.000 e 100.000 francesi. Anche se molti casi si verificano dopo l’intervento chirurgico, altri fattori come l’inattività prolungata, l’età, le malattie cardiache, la gravidanza e le predisposizioni genetiche possono aumentare i rischi. Questo studio ora aggiunge l’inquinamento atmosferico all’elenco dei potenziali pericoli. Un migliore monitoraggio della qualità dell’aria e politiche pubbliche più rigorose potrebbero aiutare a limitare questi rischi per la salute umana, concludono gli scienziati.