Dovremo aspettare l’inizio dell’anno per celebrare ufficialmente l’anniversario, ma è nel 1974 che nasce la SMH. La sua presidente Carole Moreira e la mutua preferiscono guardare al futuro.
Qual è il bilancio sanitario del fondo comune cinquantenne?
Carol Moreira: Siamo lieti di continuare questa avventura al vostro fianco e di intervenire nel dibattito politico sociale, sociale e reciproco! La nostra mutua attivista è stata creata dai sindacalisti dell’ospedale universitario di Lille con il desiderio di mettere in risalto i diritti alla salute di tutti e in particolare i diritti dei lavoratori ospedalieri.
Nonostante la riforma Solvency 2, nonostante le direttive europee sempre più restrittive, la mutua continua a svolgere il suo ruolo. Abbiamo fatto di tutto per rimanere indipendenti e avere il controllo della nostra strategia.
Siamo consapevoli che dovremo adattarci agli annunci del nuovo governo finalmente nominato, senza contare sul nostro Primo Ministro che già punta su quelli complementari. Manteniamo un’identità e un’affinità reciproca con attivisti e corrispondenti nel cuore degli stabilimenti, presenti nelle vicinanze, dove è nata la mutua.
In questa strategia, quali sono le aree prioritarie scelte?
CM. : La qualità del servizio dedicato ai nostri iscritti è sempre la nostra priorità. Abbiamo appena optato per il primo operatore nazionale Almerys per ottimizzare i pagamenti verso terzi. Questo servizio, che copre l’intero territorio francese, permette ai nostri membri di ricevere cure anticipate ovunque si trovino.
Il sostegno locale passa anche per una componente di prevenzione e in particolare di “invecchiare bene”: con l’Istituto Pasteur offriamo programmi di salute e di sostegno.
La SMH è coinvolta anche nel progetto Tempoforme, un programma unico che identifica, valuta e sostiene la fragilità delle persone che invecchiano molto precocemente. Sostenuto da numerosi partner, il progetto, unico in Francia, combina data intelligence, autovalutazione e monitoraggio umano.
Fedele alle sue origini, la SMH si sta quindi orientando anche verso le innovazioni tecnologiche?
CM. : La mutua compie 50 anni ma si sta innovando e reinventando. Ad esempio, siamo partner del progetto In Citu (Citizen Innovations in Digital Health). Questo terzo posto sostiene esperimenti con soluzioni innovative di sanità digitale.
Stiamo attualmente partecipando alla giuria del loro bando per progetti sul tema “Agire per la vostra salute” che comprende il sostegno agli operatori sanitari, agli operatori sanitari e ai pazienti, compreso il percorso di assistenza città-ospedale nella regione dell’Hauts-de-France. È un modo per la SMH di essere al centro delle decisioni dell’Eurasanté Hub che sostiene queste start-up su progetti innovativi.
Altri combattimenti in arrivo per la SMH?
CM. : Siamo maltrattati dall’ignoranza delle mutue locali che non hanno nulla a che fare con il sistema assicurativo rappresentato. Oggi è indecente trattare le mutue come becchini della sanità quando il problema resta il calo delle entrate e quindi dei rimborsi della previdenza sociale. Dobbiamo esistere, resistere e ri-esistere!