Spese faraoniche
Il sindacato rivela cifre sorprendenti: “350 milioni di euro all’anno, ovvero più di 1,5 miliardi di euro dal 2019”. Un investimento massiccio che merita di essere analizzato:
– 624 contratti CPTS firmati al 30 settembre 2024
– Versati 121 milioni di euro di Accordo Convenzionale Interprofessionale (ACI).
– Costo medio per CPTS: 63.331 euro
– Costo per abitante: 0,82 euro
Una burocrazia tentacolare
Per il sindacato, il CPTS aggiunge un livello di amministrazione ritenuto controproducente:
– « Sovrapposizione di commissioni » aggiungendo complessità
– Processi amministrativi che distraggono i professionisti dalla loro missione assistenziale
– UN “frammentazione delle responsabilità” che paralizza l’azione
Lo studio evidenzia evidenti disparità territoriali: a Parigi, 16 CPTS per un costo totale di 7,6 milioni di euro, nel Rodano, 28 CPTS per un costo di 1,15 milioni di euro.
Iscrizioni ritenute confidenziali
– 21% dei medici liberali
– 14% degli infermieri
-7% dei fisioterapisti
– 5% dei farmacisti
Per il sindacato questi dati mettono in discussione la reale rappresentatività di queste strutture.
Attività considerate costose
Il sindacato denuncia le spese ritenute inutili: serate di gala, cocktail, uscite sportive, mentre il sistema sanitario è crudelmente carente di risorse.
Alcuni CPTS mostrano risultati irrisori: 26 pazienti che hanno firmato un contratto con il medico curante in un anno per un CPTS di dimensione 1, 9 pazienti per un CPTS di dimensione 3. (I CPTS sono classificati in base al numero di abitanti della zona. Dimensione 1: meno più di 40.000 abitanti Dimensione 2: tra 40.000 e 80.000 abitanti. 000 abitanti.)
Un progetto politico nascosto
L’UFMLS vede un progetto più ampio:
– Smantellare la medicina liberale
– Sostituire il pagamento a pagamento con i pacchetti
-Imporre a “squadra curativa” piuttosto che un medico curante
https://www.whatsupdoc-lemag.fr/article/cpts-le-nouveau-machin-la-mode-qui-sauvera-la-medecine-liberale
La proiezione a 1.000 CPTS rappresenterebbe un investimento vicino a 2 miliardi di euro in 5 anni. Quello che chiede il sindacato “un assegno in bianco, senza alcun reale ritorno sull’investimento” e quindi chiede di porre fine a queste organizzazioni, giudicandole “superfluo e costoso”.