Al Global Village della conferenza internazionale sull’HIV Monaco 2024, una tavola rotonda con molte Persone con i capelli brizzolati ha attirato l’attenzione: la Silver Zone, uno spazio dedicato agli anziani che vivono con l’HIV. Le persone anziane che vivono con l’HIV si sentono spesso isolate, i loro diritti e la loro dignità sono talvolta trascurati e sono incerti riguardo al futuro.
Nello stand, un testo esplicativo: “Il nostro obiettivo è fornire uno spazio di socializzazione e mobilitazione, sensibilizzando sui punti di forza, sui bisogni di sostegno e sulle esperienze delle persone anziane, che condivideranno le loro esperienze, sfide e strategie per invecchiare bene. Verrà proposta una vasta gamma di attività. Questi includono dialoghi intergenerazionali, promozione della comprensione e del rispetto tra le persone che vivono con l’HIV di tutte le età; tavole rotonde e relatori che presentano prove sui fattori che influenzano il benessere generale; autoaffermazione attraverso progetti artistici, laboratori, proiezioni di film e racconti; e tradurre le lezioni apprese in raccomandazioni per cambiamenti politici volti a migliorare l’equità e la qualità della vita per le persone anziane che vivono con l’HIV”.
Durante uno dei dibattiti sui trattamenti per l’HIV. Un uomo sulla sessantina si alza e parla: “Prendo gli ARV da 28 anni. Volevo passare alla terapia iniettabile ma il mio medico mi ha rifiutato”. Un altro risponde: “Cambia medico!” Nemmeno il mio voleva e non voleva sentir parlare di I = I. Per lui il preservativo era obbligatorio anche con una carica virale non rilevabile… Dobbiamo smettere di farci dettare la vita dai nostri medici! “. L’empowerment non ha età e non è mai troppo tardi per (ri)prendere potere sulla propria salute.
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