L’effetto yo-yo dopo la dieta è legato alla memoria cellulare epigenetica. Questo è quanto riferiscono gli scienziati del Politecnico federale di Zurigo (ETH Zurigo) sulla rivista Nature.
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18 novembre 2024 – 14:00
(Keystone-ATS) Chiunque abbia mai provato a liberarsi di qualche chilo di troppo conosce la frustrazione: il peso inizialmente diminuisce, poi ritorna dopo qualche settimana, l’effetto yo-yo. Laura Hinte, dottoranda nel gruppo guidato da Ferdinand von Meyenn, professore di nutrizione ed epigenetica metabolica all’ETH di Zurigo, è riuscita a dimostrare che questo fenomeno è dovuto all’epigenetica.
L’epigenetica è quella parte della genetica che non si basa sulla sequenza degli elementi genetici, ma su marcatori chimici che possono essere influenzati da fattori ambientali, dalle nostre abitudini alimentari o anche dallo stato dell’organismo, come l’obesità.
Possono cambiare nel corso della vita, ma possono anche rimanere stabili per molti anni, a volte decenni. Durante questo periodo svolgono un ruolo chiave nel determinare quali geni sono attivi nelle nostre cellule e quali no.
Una memoria epigenetica dell’obesità
Gli scienziati hanno cercato le cause molecolari dell’effetto yo-yo nei topi. Hanno analizzato le cellule adipose dei topi in sovrappeso e di quelli che avevano perso peso in eccesso attraverso la dieta. La loro ricerca ha rivelato che l’obesità porta a caratteristici cambiamenti epigenetici nel nucleo delle cellule adipose.
La particolarità di questi cambiamenti è che persistono anche dopo una dieta: «Le cellule adipose ricordano lo stato di sovrappeso e possono ritornarvi più facilmente», spiega il professor von Meyenn, citato nel comunicato.
Gli scienziati sono stati in grado di dimostrare che i topi con questi marcatori epigenetici riacquistavano peso più rapidamente quando avevano nuovamente accesso a una dieta ricca di grassi. Hanno anche trovato prove di questo meccanismo negli esseri umani.
Cellule longeve
Sono state analizzate biopsie del tessuto adiposo di persone in sovrappeso sottoposte a riduzione dello stomaco o intervento di bypass gastrico. I risultati sono coerenti con quelli dei topi.
Gli scienziati non hanno ancora studiato per quanto tempo le cellule adipose possono ricordare l’obesità. Queste sono cellule longeve. “In media vivono dieci anni prima che il nostro corpo li sostituisca”, osserva Laura Hinte.
Inoltre, secondo il professor von Meyenn, anche altre cellule del corpo potrebbero svolgere un ruolo nell’effetto yo-yo. È del tutto plausibile che le cellule cerebrali, i vasi sanguigni o altri organi contribuiscano all’effetto memoria.
Poiché attualmente è impossibile modificare questi marcatori epigenetici nel nucleo cellulare, dobbiamo conviverci, concludono gli autori. E prima di tutto evitare di ingrassare.