l’HAS invita a privilegiare lo sport o un piano nutrizionale prima di qualsiasi trattamento farmacologico

l’HAS invita a privilegiare lo sport o un piano nutrizionale prima di qualsiasi trattamento farmacologico
l’HAS invita a privilegiare lo sport o un piano nutrizionale prima di qualsiasi trattamento farmacologico
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L’Alta Autorità della Sanità raccomanda ora l’attuazione di attività fisica e di un piano nutrizionale per i pazienti affetti da diabete di tipo 2 non appena la malattia verrà diagnosticata.

Lei parla di un “grande cambiamento di paradigma”. L’Alta Autorità della Sanità (HAS) raccomanda ora le terapie non farmacologiche come prima linea per il trattamento dei pazienti affetti da diabete di tipo 2, lo ha annunciato giovedì 6 giugno in un comunicato stampa.

“Al fine di garantire un’assistenza ottimale ai pazienti, l’HAS sta aggiornando le sue raccomandazioni per gli operatori sanitari, posizionando per la prima volta terapie non farmacologiche, compresa l’attività fisica, come trattamenti di prima linea”, scrive.

Nel 2022, più di 3,8 milioni di persone sono state curate per il diabete in Francia, di tipo 2 per il 90% degli adulti. Ciò significa che in questi adulti l’eccesso di zucchero osservato nel sangue deriva da uno scarso utilizzo dell’insulina, l’ormone responsabile della sua regolazione, da parte delle cellule dell’organismo.

Questa malattia può portare a complicazioni “talvolta gravi”, in particolare al cuore, alle arterie, ai reni, agli occhi, ai nervi e ai piedi, ricorda l’HAS.

Un cambiamento nello stile di vita dopo la diagnosi

Le ultime raccomandazioni delle autorità sanitarie del 2013 menzionano solo il trattamento farmacologico dei pazienti. Basandosi in particolare su “evidenze internazionali” e sui pareri della Transparency Commission, l’HAS raccomanda ora “non appena viene diagnosticato il diabete” un cambiamento nello stile di vita del paziente che deve essere addirittura “prima di un eventuale trattamento farmacologico”.

Ciò deve riguardare in particolare l’attività fisica che presenta “numerosi benefici terapeutici”, come “migliorare la sensibilità all’insulina, ridurre il rischio di progressione del diabete o anche complicazioni cardiovascolari”, nota l’HAS.

Piani su misura per ogni paziente

Raccomanda inoltre di implementare un programma nutrizionale per migliorare l’equilibrio glicemico del paziente. Ma queste modifiche devono essere personalizzate e adattate a ciascun paziente affinché possa “acquisire gradualmente autonomia” nella gestione della propria malattia, precisa l’HAS.

“Se i cambiamenti nello stile di vita non bastano, al paziente vengono poi offerti dei farmaci”, continua l’autorità sanitaria.

La scelta del trattamento deve tenere conto del profilo del paziente, delle sue comorbilità, dei suoi fattori di rischio e delle sue preferenze, del suo effetto sulla glicemia ma anche dei suoi potenziali “effetti protettivi” sui sistemi cardiovascolare e renale.

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