Un micro-laboratorio per diagnosticare la malaria

Un micro-laboratorio per diagnosticare la malaria
Un micro-laboratorio per diagnosticare la malaria
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L’osservazione del flusso di globuli rossi nel dispositivo progettato da Magalie Faivre avviene nello spazio biotecnologico L2 dell’INL, un laboratorio di biologia di classe 2. La realizzazione di questo dispositivo trasportabile viene effettuata in un’altra stanza dell’INL, chiamata the Sala Bianca. Gli oggetti realizzati in questo spazio sono dell’ordine dei micrometri, con dimensioni paragonabili a quelle di un granello di polvere o di polline. Il livello di polvere nella stanza deve quindi essere perfettamente controllato: l’aria nella stanza viene rinnovata 36 volte all’ora! È obbligatorio indossare un camice completo, copriscarpe e guanti per evitare di contaminare i campioni.

Ogni microdispositivo prodotto in questa camera bianca dispone di 18 canali, ovvero 18 test diversi sullo stesso chip. Questi sistemi sono realizzati in polidimetilsilossano (PDMS), un derivato del petrolio, e possono essere prodotti molto rapidamente: “In un’ora faccio 18 patatine”, spiega Magalie Faivre.

Per creare questi laboratori on-chip utilizziamo una sorta di giradischi: una piattaforma su cui viene posizionato un wafer di silicio, su questo wafer viene versata della resina liquida che poi la macchina fa girare. A seconda della velocità di rotazione e della viscosità del liquido depositato si ottiene uno strato uniforme e di spessore ben determinato.

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