>> Via libera dell’Oms a un test per diagnosticare il mux
>> Mpox: la RDC avvia una campagna di vaccinazione
>> Africa: sale a 1.100 il bilancio delle vittime dell’epidemia di mposx
Gli infermieri si prendono cura dei pazienti affetti da vaiolo in un centro di cura situato a Kamituga, una città mineraria nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. |
Foto: AFP/VNA/CVN |
L’agenzia sanitaria dell’Unione africana ha avvertito giovedì 31 ottobre che l’epidemia di mupox non c’era “ancora non sotto controllo” e ha chiesto la mobilitazione per evitare a “pandemia più grave” rispetto al COVID-19.
La maggior parte dei decessi è avvenuta nella RDC, epicentro dell’epidemia, che ha lanciato una campagna di vaccinazione all’inizio di ottobre.
“Finora più di 50.000 persone sono state vaccinate contro il morbo nella Repubblica Democratica del Congo e in Ruanda, grazie alle donazioni degli Stati Uniti e della Commissione Europea”ha affermato il direttore generale dell’OMS, dott.R Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante una conferenza stampa a Ginevra.
Inoltre, ha ricordato, l’OMS e i suoi partner (Africa CDC, Coalition for Epidemic Preparedness Innovations Cepi, Gavi Vaccine Alliance e UNICEF) hanno creato “un meccanismo di accesso e di assegnazione (chiamato AMM) promuovere un accesso equo e rapido ai vaccini contro il morbo”.
In questo contesto, per il momento è stato deciso che quasi 900.000 dosi di vaccini saranno destinate a nove paesi, ha annunciato il DR Tedros. I paesi interessati sono stati informati venerdì 1È novembre.
Un uomo contagiato dal vaiolo a Kamituga, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. |
Foto: AFP/VNA/CVN |
“Questa è la prima assegnazione dei quasi sei milioni di dosi di vaccino che dovrebbero essere disponibili entro la fine del 2024” attraverso questo meccanismo, ha detto, ringraziando i paesi e i partner che hanno donato i vaccini: Canada, Stati Uniti, Unione Europea e 12 dei suoi Stati membri, e Gavi.
Più di 1.000 persone sono morte di vaiolo in Africa, dove da gennaio sono stati registrati circa 48.000 casi, ha dichiarato giovedì (31 ottobre) il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC).
Il Mpox, precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie, è una malattia virale che si diffonde dagli animali all’uomo ma si trasmette anche tra esseri umani durante il contatto fisico prolungato, causando febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee.
In Africa infuriano due epidemie concomitanti, una causata dal clade 1a nell’Africa centrale, che colpisce soprattutto i bambini, e un’altra dalla nuova variante, il clade 1b, che colpisce gli adulti ma anche i bambini in un’altra regione, nell’est della RDC, e in paesi vicini.
Il dR Tedros lo ha ricordato “La vaccinazione è solo un elemento” della lotta contro la malattia, sottolineandolo così “Sebbene i tassi di test siano aumentati in modo significativo quest’anno, solo il 40-50% dei casi sospetti vengono testati nella RDC”.
AFP/VNA/CVN