L’influenza H5N1 colpisce ora l’uomo, secondo caso rilevato

L’influenza H5N1 colpisce ora l’uomo, secondo caso rilevato
L’influenza H5N1 colpisce ora l’uomo, secondo caso rilevato
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Mercoledì scorso, lo stato del Michigan ha appena confermato la presenza di un caso di H5N1 nell’uomo. Questa malattia, più comunemente conosciuta come influenza aviaria, ha contagiato un agricoltore della regione, senza che quest’ultimo sviluppasse sintomi gravi. La trasmissione di questa malattia all’uomo preoccupa tuttavia le autorità.

Le autorità mediche temono in particolare che il virus possa mutare attraverso il contatto con l’uomo. Una variante H5N1 potrebbe scatenare un’epidemia molto più grave. La scoperta di questo caso è tuttavia un evento estremamente raro. Come ricordo nel comunicato stampa, questa è solo la terza contaminazione conosciuta nella storia degli Stati Uniti.

Due anni fa è stato rilevato un primo caso di H5N1 negli Stati Uniti, in Colorado. Si parlava già di un produttore agricolo. Il 1 aprile è stato confermato un secondo caso in Texas. Si è sempre trattato di un bracciante agricolo, sicuramente contaminato dal bestiame. In questi tre esempi noti, i pazienti presentavano tutti sintomi lievi e si riprendevano molto rapidamente.

Allevamenti da latte, fonte di infezione

Secondo le autorità sanitarie, l’influenza aviaria si trasmette rapidamente e in modo massiccio nelle aziende agricole, in particolare in quelle da latte. Diverse mandrie sono già risultate positive al virus. Nonostante gli avvertimenti delle autorità, non tutti gli agricoltori sono favorevoli alle misure di protezione imposte.

Interrogati dall’organo di stampa NOTUS, alcuni di loro gridano “notizie false” ed evocano cospirazioni governative per spiegare questa improvvisa epidemia (nei casi in cui la sua esistenza non è semplicemente negata in toto).

I medici avevano avvisato

Oggi il Dipartimento americano della Sanità e dell’Agricoltura tiene il punteggio. Il numero di allevamenti colpiti dalla malattia non fa che aumentare. Tuttavia, gli esperti sanitari avevano messo in guardia. All’inizio del 2023, con l’arrivo della malattia nei mammiferi, l’OMS ha pubblicato una nota sull’argomento. Ha lanciato un avvertimento sui possibili rischi di un’epidemia negli Stati Uniti.

Se le autorità sanitarie criticano il mondo agricolo per aver reagito troppo tardi, la situazione è ancora lontana dall’essere fuori controllo. Come spiega la dottoressa Natasha Bagdasarian, direttrice medica dello Stato del Michigan, tutti gli agricoltori esposti devono segnalare i sintomi, anche quelli lievi, e i test sono resi disponibili in tutto lo stato.»

Per il momento la situazione sembra essere sotto controllo. Il medico spiega che non è stato ancora riscontrato alcun caso di trasmissione da uomo a uomo. Dobbiamo sperare che la situazione rimanga così per diverse settimane, mentre l’epidemia del bestiame si calma. Fino ad allora, il virus non deve mutare per abituarsi a noi.

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NEXT risorse ma anche punti di vigilanza