un primo caso di febbre di Lassa rilevato in Francia! Dovremmo preoccuparci per questa malattia mortale?

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Un individuo infetto dalla malattia può quindi trasmetterla attraverso il contatto con il sangue o la saliva. Secondo l’Istituto Pasteur, ogni anno muoiono tra le 5.000 e le 6.000 persone a causa della febbre di Lassa.
Anthony Kaczmarek Anthony Kaczmarek 07/05/2024 16:00 5 minuti

Il 2 maggio, un paziente affetto da febbre di Lassasoldato di ritorno dall’estero ricoverato all’ospedale Bégin di Saint-Mandé (Val-de-Marne), nella regione parigina. Riguarda primo caso registrato in Francia per questa malattia mortale ed endemica nell’Africa occidentale. Possiamo curarlo? C’è il rischio di un’epidemia in Europa? Sequenza di spiegazione.

Indagini in corso per individuare casi di contatto

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), La febbre di Lassa è una febbre emorragica, il che significa che può portare alla morte per sanguinamento. Identificato per la prima volta a Lassa, in Nigeria, nel 1969 (da cui il nome), lo è ora endemico nell’Africa occidentale dove ci identifichiamo Da 100.000 a 300.000 infezioni ogni anno.

Questa malattia è estremamente raro nell’emisfero settentrionale, in media in Europa si registra un solo caso ogni due anni. In Francia è stata avviata un’indagine identificare i casi di contatto del paziente malato (le cui condizioni sono ormai stabilizzate) per prevenirli e monitorarli: questi saranno trattati il ​​più rapidamente possibile se compaiono i sintomiper evitare qualsiasi rischio di epidemia.

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Ulteriore difficoltà: la febbre di Lassa è molto difficile da diagnosticare perché gli individui infetti non presentano sintomi finché non si manifesta la malattia. Dopo l’infezione, è successo solo da una a tre settimane dopo compaiono i primi sintominel 20% dei casi: febbre, vomito, nausea, dolori di stomaco e mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e articolari.

Da 5.000 a 6.000 morti all’anno e nessun vaccino…

Poi, in caso di infezione più grave, alcuni pazienti possono soffrire di edema, emorragie, infiammazione del cervello (encefalite) o perdita di sangue nel cuore e nella gabbia toracica. Ogni anno si registrano dai 5.000 ai 6.000 decessi: le donne incinte sono particolarmente a rischiopoiché hanno poche possibilità di sopravvivenza e il feto muore al 100%.

Per i pazienti abbastanza fortunati da sopravvivere (mortalità del 15% per le forme gravi), i sintomi generalmente scompaiono dopo una o quattro settimane. La trasmissione della malattia avviene attraverso il contatto con il sangue o la saliva, ma non attraverso l’aria.che fortunatamente minimizza il rischio di un’epidemia.

La febbre di Lassa sì trasmesso dal ratto del Natal, attraverso i suoi escrementi. Questo animale vive vicino agli esseri umani nell’Africa occidentale, nelle fondamenta delle case, il che facilita la trasmissione.

Per adesso, nonostante non sia disponibile alcun vaccino sperimentazioni incoraggianti effettuate dall’Institut Pasteur dal 2019. Per il momento lo è un medicinale antivirale utilizzato per trattare questa malattia: ribavirinauna molecola usata anche per curare l’epatite C.

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Il problema è che Spesso la ribavirina viene somministrata senza sapere se si tratta davvero della febbre di Lassa, poiché i sintomi assomigliano a quelli di altre malattie come la malaria o la dissenteria. E quando è proprio la febbre di Lassa, la medicina viene spesso somministrata troppo tardi : per la massima efficacia sarebbe necessaria l’assunzione qualche giorno dopo l’infezione.

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