appena una donna su due partecipa allo screening organizzato – Libération

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Meno di una donna su due tra i 50 e i 74 anni si sottopone agli esami raccomandati (e gratuiti), secondo uno studio pubblicato giovedì 2 maggio da Public Health France. Un trend al ribasso che dura da circa dieci anni.

Il bicchiere mezzo vuoto. Circa 2,6 milioni di donne si sono sottoposte a una mammografia di screening organizzata nel 2023, ovvero una partecipazione del 48,2%. Si tratta di quattro punti in più rispetto al 2022 (44,8%), ma ancora insufficienti: il cancro al seno è il più comune e il più mortale per loro: 12.000 decessi all’anno. “Si osserva quindi un aumento della partecipazione nel 2023 ma la partecipazione nel periodo dei due anni scorrevoli 2022-2023 (46,5%) rimane inferiore a quella del 2021-2022 (47,7%)”, rileva lo studio pubblicato questa settimana. Per prevenire la malattia, alle donne francesi tra i 50 ei 74 anni viene proposta, ogni due anni, una visita clinica del seno e una mammografia, seguita da una seconda lettura da parte di uno specialista se la prima è normale o da una diagnosi in caso di sospetto Immagine.

La Francia fatica a raggiungere l’obiettivo europeo di almeno il 70%. Da circa dieci anni il livello di partecipazione tende a diminuire nel Paese, con in più le ripercussioni della crisi Covid. “Dopo essere aumentata fino al 2011-2012 fino a raggiungere un picco del 52,3%, la partecipazione al programma da allora è diminuita, per tutte le fasce d’età e per tutte le regioni”, sottolinea così lo studio.

L’impatto del Covid e i tempi di attesa allungati

Un impatto della crisi Covid “resiste”, Lo sottolinea l’agenzia sanitaria, secondo la quale “il ciclo dell’invito” nello screening del cancro è stato trovato “disturbato”ritardi più lunghi nel fissare gli appuntamenti, e “da qui l’esecuzione delle mammografie”. Inoltre, dal 2015 circa, “il progressivo calo dell’offerta di senologia aveva già portato a difficoltà nel fissare le visite, con un progressivo allungamento”osserva lo studio. “È probabile che le conseguenze delle interruzioni dovute al Covid si ripercuotano ancora una volta sul calcolo della partecipazione 2024” – anno in cui varrà anche la nuova organizzazione degli screening, per il quale l’assicurazione sanitaria ha ripreso il controllo degli inviti.

“Un dubbio sull’utilità”

Oltre alla crisi Covid, un precedente studio di Public Health France aveva avanzato a luglio diverse ipotesi per spiegare la tendenza al ribasso nella partecipazione allo screening del cancro al seno, tra cui “dubbio sull’utilità” o il “desertificazione medica”. Un’altra lezione: il tasso di tumori rilevati tra le donne sottoposte allo screening aumenta regolarmente in Francia, “coerentemente con l’aumento osservato dell’incidenza del cancro al seno nella popolazione”, soprattutto tra le categorie più giovani. Le mammografie vengono eseguite anche al di fuori dello screening organizzato.

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