Salute. I casi di pertosse sono in forte aumento in Francia: dobbiamo preoccuparci?

Salute. I casi di pertosse sono in forte aumento in Francia: dobbiamo preoccuparci?
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Epidemie significative in Croazia, Danimarca, Regno Unito; aumenti significativi dei casi in Belgio, Spagna e Germania.

L’Europa sta attualmente registrando un aumento dei casi di pertosse, a cui la Francia non fa eccezione.

Qual è la situazione in Francia?

Public Health France lo conferma in un comunicato stampa del 18 aprile: “Dall’inizio del 2024, sono stati segnalati una ventina di casi raggruppati (o cluster) in otto regioni francesi rispetto a due casi raggruppati in una stessa regione (Ile-de-France) per l’intera Francia nel 2023”.

Nel dettaglio, per i primi tre mesi del 2024, “Una quindicina di cluster, principalmente nelle comunità (asili nido, scuole primarie, asili nido e asili nido) ma anche nelle famiglie, per un totale di 70 casi sono stati segnalati alla sanità pubblica francese”. Nel 2023 erano state identificate 18 persone infette.

Cosa dovresti aspettarti?

La moltiplicazione dei casi e l’aumento molto significativo del numero di cluster indicano una ripresa della circolazione dei batteri.

Secondo Public Health France, questa circolazione potrebbe intensificarsi nei prossimi mesi. L’agenzia sanitaria sottolinea, tuttavia, che la situazione francese non raggiunge i livelli dei nostri vicini europei e degli Stati Uniti, dove dalla fine del 2023 si registrano centinaia di casi ogni settimana.

Cos’è la pertosse?

La pertosse è un’infezione respiratoria causata da un batterio chiamato Bordetella Pertussis. È una malattia molto contagiosa che provoca attacchi di tosse che possono durare diverse settimane.

Possono verificarsi complicazioni nei neonati, nelle donne incinte, nelle persone immunocompromesse e in coloro che soffrono di malattie respiratorie croniche come l’asma.

Sebbene la pertosse sia diminuita significativamente dall’introduzione del vaccino, i neonati che non sono ancora stati vaccinati e gli adolescenti e gli adulti che hanno perso la protezione conferita dal vaccino costituiscono una popolazione a rischio di pertosse.

La pertosse progredisce in cicli di recrudescenza, ogni tre-cinque anni. Se potevamo aspettarci un picco nel 2021-2022, le misure sanitarie attuate contro il Covid-19 hanno senza dubbio ridotto la trasmissione della malattia.

Quali cure per i malati e le persone a rischio?

La pertosse non è una malattia soggetta a denuncia, ma occorre fare denuncia all’Agenzia sanitaria regionale quando si tratta di infezione nosocomiale o di casi raggruppati (da due).

Il trattamento si basa sull’assunzione di antibiotici per i malati. Per le persone di contatto non vaccinate è indicata la profilassi antibiotica, cioè la terapia antibiotica prima dell’insorgenza della malattia.

Si raccomanda inoltre un aggiornamento sulla vaccinazione.

Come proteggersi dalla pertosse?

Il vaccino è l’unico mezzo di prevenzione contro la pertosse. Aiuta a ridurre le forme gravi, i ricoveri e i decessi, soprattutto nei bambini sotto i sei mesi di età.

Sono consigliati:

  • Una vaccinazione primaria (obbligatoria per i nati dal 2018) da due mesi e richiami a sei anni, 11-13 anni e un’altra in età adulta da 25 a 39 anni.
  • Vaccinazione delle donne incinte preferibilmente tra la 20a e la 36a settimana di amenorrea. In caso contrario, vaccinazione della madre dopo il parto e delle persone che potrebbero entrare in contatto con il bambino fino ai sei mesi.

Fonte: Ameli.fr, Salute Pubblica Francia, Ministero del Lavoro, della Salute e della Solidarietà

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