In Bretagna, 47.000 progetti hanno beneficiato, tra il 2014 e il 2021, di un sostegno finanziario da parte dell’Europa. Impossibile, a Ille-et-Vilaine come altrove, trattenerli tutti. Al termine di uno scambio con gli studenti alla Maison de l’Europe a Rennes, giovedì 2 gennaio 2024, Jean-Noël Barrot, ministro delegato per l’Europa, ha scelto di mettere in evidenza due PMI di Rennes, sostenute da Bruxelles: le società Stirweld, a all’origine di innovative tecniche di saldatura, e Microbs che ha sviluppato test microbiologici ultrarapidi, destinati alle industrie alimentari e ai laboratori farmaceutici.
Anche la nostra inchiesta, condotta in tutto il dipartimento dell’Ille-et-Vilaine e pubblicata su “Ouest-France” il 4 e 6 maggio 2024, ha dovuto fare delle scelte. Viene così decifrato il caso di Louvigné-du-Désert, 3.331 abitanti, città che raccoglie progetti cofinanziati dall’Europa, tra cui la gestione del suo mercato settimanale.
Altro progetto innovativo: un peschereccio dotato di 35 pannelli fotovoltaici a Saint-Malo; l’energia solare che la piscina olimpica di Bréquigny a Rennes utilizza per ridurre la pesante bolletta elettrica grazie ai suoi 2.400 m² di pannelli installati sul tetto.
L’Europa sostiene anche gli agricoltori della regione di Redon nel loro processo di modernizzazione e sostiene la cultura a Fougères attraverso il suo cinema Le Club. L’integrazione delle persone lontane dal mondo del lavoro è tra le priorità di Bruxelles, che sostiene anche le transizioni digitale, energetica, climatica, ecc.
Così, i 32,4 km di piste ciclabili, che collegano Rennes a diversi comuni limitrofi, hanno beneficiato del piano di ripresa post-Covid, avviato dall’Unione Europea.
Perché e come beneficiare di questi aiuti? Quali sono i criteri? Stéphane Perrin Sarzier, vicepresidente del consiglio regionale della Bretagna, dà alcune risposte per vedere le cose più chiare.