4 fattori insospettati di infiammazione cerebrale

4 fattori insospettati di infiammazione cerebrale
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L’infiammazione è il modo naturale del nostro corpo di difendersi dagli attacchi, come lesioni o infezioni. Quando questa macchina normalmente ben oliata va in overdrive, dà luogo a reazioni eccessive nel nostro sistema immunitario, causando diversi danni alla nostra salute.

Pertanto, un’infiammazione eccessiva può disturbare il metabolismo, disturbare il microbiota intestinalepromuovono l’obesità, il diabete o addirittura lo rendono più incline dolore cronico, artrosi.

Lo stato infiammatorio cronico potrebbe avere ripercussioni anche sulla salute del cervello. L’infiammazione dei tessuti cerebrali (si parla di neuroinfiammazione) fornisce quindi un terreno fertile per lo sviluppo di disturbi cognitivi e patologie neurodegenerative come la malattia di Charcot, la sclerosi multipla o addirittura il morbo di Alzheimer. Questa reazione eccessiva del nostro cervello a quelle che considera potenziali minacce avviene attraverso le cellule microgliali, cellule responsabili dell’infiammazione.

L’iperattivazione di queste cellule al lavoro in caso di infiammazione eccessiva può anche favorire la comparsa di cervello annebbiato e causare una mancanza di energia. Quel che è peggio, può favorire malattie psichiatriche come la schizofrenia, i disturbi bipolari o addirittura la depressione, come descritto dall’Università di Ginevra in uno studio pubblicato sulla rivista Comunicazioni sulla natura.

Lo spettro delle conseguenze devastanti dell’infiammazione cerebrale è spaventoso. Ma è possibile limitare l’impatto di questo fenomeno tossico per i nostri neuroni, agendo su alcuni elementi tangibili della nostra vita quotidiana.

Il dottor Austin Perlmutter sensibilizza La psicologia oggi a quattro fattori di rischio che stanno lentamente avvelenando il nostro cervello.

L’inquinamento atmosferico

Diversi studi hanno stabilito associazioni tra l’inquinamento atmosferico e tassi più elevati di disturbi di salute mentale, demenza, ictus o violenza. L’esposizione agli inquinanti atmosferici attiva eccessivamente le cellule immunitarie del cervello e si traduce in livelli più elevati di marcatori infiammatori, spiega il medico.

Quando si parla di inquinamento a molti viene spontaneo pensare alle emissioni dei veicoli e delle industrie. Meno noto è l’impatto deleterio dei deodoranti per ambienti, delle candele per interni e di altri inquinanti interni. “Per ridurre questi rischi è possibileevitare deodoranti per ambienti, finestre aperte oppure utilizzare la cappa della cucina e non conservare sostanze chimiche odorose in casa”, consiglia Austin Perlmutter.

Sovraesposizione a informazioni che provocano ansia

Consumare informazioni spesso negative sui social network e sugli schermi invia una quantità dannosa di stress al cervello. Per il medico è meglio limitare l’esposizione ai media, se questo contenuto negativo non ci incoraggia ad attuare cambiamenti concreti nel nostro comportamento.

Inattività fisica

Quando facciamo attività fisica, i nostri muscoli secernono miochineche passano nel flusso sanguigno e possono raggiungere il cervello in modo benefico, poiché queste molecole hanno effetti antinfiammatori.

D’altra parte, l’inattività e il trascorrere troppo tempo seduti (che sfida uno stile di vita sedentario) aumentano l’infiammazione.

Trauma alla testa

Una caduta dalla bicicletta o dalla moto, un incidente sugli sci, un incidente stradale, infortuni sportivi, ecc. Qualsiasi impatto violento può portare a un trauma cranico, un fattore di rischio per l’infiammazione del cervello. “Semplici misure possono ridurre il rischio di lesioni alla testa, tra cui l’uso della cintura di sicurezza, l’uso del casco (in bicicletta o in moto) e, soprattutto nelle persone anziane, l’adozione di misure (come la pratica di esercizi di equilibrio e di rafforzamento muscolare, ndr) ) volto a limitare il rischio di cadute”, raccomanda il medico.

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