“Dobbiamo portare le donne allo stadio perché ordinano a casa”: la ricetta di Bernard Laporte per rendere attraente la MHR

“Dobbiamo portare le donne allo stadio perché ordinano a casa”: la ricetta di Bernard Laporte per rendere attraente la MHR
“Dobbiamo portare le donne allo stadio perché ordinano a casa”: la ricetta di Bernard Laporte per rendere attraente la MHR
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Il direttore del della MHR ha tre favoriti: portare le stelle nel club, le donne allo stadio e portare le future gemme fuori dal centro di allenamento.

Proclamato fuoriclasse del Montpellier in off-season, il nazionale inglese Billy Vunipola (31 anni, 74 presenze, 1,91 m, 128 kg) si è affrettato a convincere, al punto da essere nominato capitano della MHR per la trasferta di sabato a Tolone , in sostituzione di Lenni Nouchi.

Il parallelo era appetitoso per paragonare la politica sportiva dei due club, soprattutto nel momento in cui “Bernie” svettava sul tetto d’Europa con l’RCT al centro di una squadra di stelle coronate da tre titoli continentali (2013, 2014, 2015 ). Domanda: possiamo applicare il modello di Tolone a Montpellier? La risposta è chiara: è meglio guardare allo Stade Français ai tempi dell’emblematico presidente Max Guazzini (1992-2011).

Il modello parigino di Guazzini

Lunga invettiva di Bernard Laporte: “Quando dico che dobbiamo portare le stelle, intendo giocatori conosciuti dal grande pubblico. Ho saputo tutto tra virgolette, non è pretenzioso, ma quando ho iniziato come allenatore allo Stade français (1995-1999)non c’era pubblico, c’erano cinque persone allo stadio (Jean-Bouin). Allora sapevo cosa significava arrivare a 80.000 (allo Stade de ). Lo dobbiamo a Max (Guazzini)che mi ha spiegato tutto. Mi ha detto che le cose da fare erano due: le donne devono venire allo stadio, perché in casa comandano loro, e se decidono di andare allo stadio, il marito e i figli li seguiranno. All’inizio gli ho riso in faccia, ma aveva ragione. La seconda cosa è che a Parigi, ancor più che a Montpellier, ci sono una moltitudine di eventi sportivi e culturali, quindi ci vogliono le star perché facciano colpo. Quindi Montpellier è più vicino allo Stade Français che a Tolone, è il contesto a dirlo. Ma, e questo è molto importante, abbiamo soprattutto bisogno di un ottimo centro di formazione.”

Per ora resta tutto da fare – o quasi – al MHR, fermo alle 11e posto nella Top 14 della classifica dopo aver sfiorato la retrocessione lo scorso anno. Il suo centro di formazione ha rilasciato pochissimi giocatori negli ultimi dieci anni e, tra le stelle, stiamo ancora cercando il giocatore emblematico che oggi simboleggerebbe il club in tutte le sue ambizioni.

Questione di tempo per il ds del rugby, che stima “quattro, cinque anni” il tempo necessario per costruire una squadra competitiva capace di affermarsi nel lungo periodo. Prima tappa a Tolone, dove il Montpellier non sarà favorito.

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