«La malattia del peccatore? Mal di testa e mal di stomaco. Cahill? Verrà sostituito, ma se dovesse cambiare idea…”

«La malattia del peccatore? Mal di testa e mal di stomaco. Cahill? Verrà sostituito, ma se dovesse cambiare idea…”
«La malattia del peccatore? Mal di testa e mal di stomaco. Cahill? Verrà sostituito, ma se dovesse cambiare idea…”
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Di
Gaia Piccardi, inviata a Melbourne

Il tecnico italiano di Jannik Sinner parla dopo il successo contro De Minaur: «Anche con la malattia che ha saputo gestire, lo chiamiamo professorino. Ha giocato un tennis eccezionale contro De Minaur”.

Dopo la schiacciante vittoria di Sinner su De Minaur, qualificazione per il Semifinale dell’Australian Openallenatore Simone Vagnozzi guarda nella sala stampa. E’ l’occasione per soddisfare qualche curiosità sugli avvenimenti degli ultimi giorni.

Simone, abbiamo visto la partita: Jannik è stato devastante. Come stai?
«Ieri si è svegliato più in forma di lunedì. La partita in serata e il clima fresco, rispetto al caldo umido con Rune, hanno aiutato. Si è definitivamente ripreso da quel piccolo fastidio: sta bene”.

Potete chiarire la natura del piccolo fastidio? Le congetture non sono mancate, compresa l’ipotesi della polmonite rilanciata maliziosamente da un tabloid australiano.
“Si è svegliato stanco. Aveva un po’ di mal di testa, un po’ di mal di pancia. L’umidità e lo sforzo eccessivo con Rune hanno reso il problema leggermente più grande. Cose che possono succedere in uno Slam, quando la partita dura quattordici giorni. Niente di cui preoccuparsi.

Anche la malattia di lunedì ti ha insegnato qualcosa?
“Certo. Anche se non era al cento per cento, Jannik si è gestito bene: ha accorciato gli scambi per risparmiare energie, ha spinto quando doveva. Adesso lo chiamiamo piccolo professore”.

Un piccolo professore a cui piace dormire.
«Moltissimo. Ti racconto un aneddoto: l’anno scorso, qui a Melbourne, prima di giocare con Baez Jannik non sentì la sveglia e andò avanti. A quel punto eravamo in ritardo: gli abbiamo preparato velocemente dei panini veloci che ha mangiato mentre andava al locale. Poi ha vinto”.

La notizia della partenza di Cahill a fine anno. Come stai gestendo la situazione? Verrà sostituito?
«Sai quanto mi trovo a mio agio con Darren come partner e supervisore. Mi dispiace ma capisco: dopo tanti anni in tournée vuole il meritato riposo. Servirà qualcuno che lo sostituisca, assolutamente: da solo per 50 settimane, in tournée, è impossibile. Poi chi può sentire mia moglie… Al momento però non ci pensiamo: siamo concentrati su un obiettivo chiamato Australian Open”.

C’è spazio per far cambiare idea a Cahill, secondo te?
«Eh, dovresti parlarne con Darren, non con me. E poi chi la sente anche sua, come moglie… Non credo che ci siano margini, anche se vorrei che restasse con noi. Siamo un bel gruppo affiatato. Questi anni con lui sono stati molto importanti per Jannik ma anche per me: mi sento un allenatore migliore, con Darren ho imparato tanto e ogni giorno scopro ancora qualcosa di nuovo”.

Shelton fa paura in semifinale?
«Sarà una partita diametralmente opposta a quella con De Minaur. Shelton ha tiri che girano in modo molto diverso ma Jannik è molto bravo ad adattarsi a chi ha davanti. L’americano sa servire veloce e con rotazioni: Jannik dovrà rispondere bene e sfruttare le occasioni”.

Con De Minaur fu spietato.
«Panichi dice: modalità mostro. È vero: ha giocato un tennis stellare”.

22 gennaio 2025

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