CONTRAPUNTO – Con il nuovo Primo Ministro, la destra è allarmata dalle eccessive concessioni fatte alla sinistra, che portano ad aumenti delle tasse e mettono in discussione la riforma delle pensioni.
Il Primo Ministro è cambiato, ma la sfida resta la stessa: ampliare la sua base parlamentare, senza restringerla. In altre parole: ottenere la neutralità di parte dell’opposizione, senza perdere il sostegno di parte della maggioranza. Costretto inizialmente a fare i conti con i pilastri della sua “base comune”, l’Ensemble pour la République di Gabriel Attal e La Droite Republicaine di Laurent Wauquiez, Michel Barnier ha tardato a dialogare con i gruppi da cui dipendeva la sua sopravvivenza. Il fallimento dei suoi colloqui con il Raggruppamento Nazionale è dovuto, in parte, al fatto che erano arrivati troppo tardi.
François Bayrou ha fatto il contrario del suo predecessore. Non solo si è rivolto esclusivamente alla sua sinistra, ma ha iniziato rapidamente questa ricerca di un accordo destinato a risparmiargli a sua volta la censura. Sotto Barnier, i macronisti erano preoccupati per la messa in discussione della politica dell’offerta voluta dal Capo dello Stato…
Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta il 74% da scoprire.
Vendita lampo
€ 4,99 al mese per 12 mesi. Nessun impegno.
Già iscritto? Login
Francia