È morto Oliviero Toscani: lo ha annunciato la famiglia in un breve comunicato. “Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amato Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo gentilmente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia. Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali”, si legge nella nota firmata dalla moglie Kirsti e dai figli. Non ci saranno pompe funebri.
La salma di Oliviero Toscani, morto intorno alle 3 di questa mattina all’ospedale di Cecina (Livorno), dovrebbe rimanere nella camera mortuaria dell’ospedale fino a domani quando dovrebbe essere cremata a Livorno, al cimitero di Lupi. Come già detto da Michele Emdin, cardiologo del fotografo, non ci saranno pompe funebri. Da decenni il fotografo milanese viveva con la famiglia in una tenuta a Casale Marittimo, paesino tra le province di Pisa e Livorno in Val di Cecina, da dove venerdì scorso era stato portato all’ospedale di Cecina a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute . Salute.
Per ulteriori informazioni Agenzia ANSA Il cardiologo di Toscani: “Fuori dai convegni fino alla fine, circondati da famiglia e musica” – Notizie – Ansa.it «Non ci saranno pompe funebri. Morto per complicanza non cardiologica’ (ANSA)
Toscani è morto all’età di 82 anni all’ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio a causa dell’aggravarsi delle condizioni. Da due anni – come aveva rivelato in un’intervista choc al Corriere della Sera lo scorso 28 agosto – soffriva di amiloidosi: “In un anno ho perso 40 chili. Non posso nemmeno più bere vino: il sapore è alterato dai medicinali”, ha detto, spiegando che era in cura sperimentale e che non temeva la morte.
Video La malattia di Oliviero Toscani, cos’è l’amiloidosi
«Finché non fa male. E poi ho vissuto troppo e troppo bene, sono molto viziato. Non ho mai avuto un capo, uno stipendio, sono sempre stato libero”. Aveva parlato anche della sua intenzione di rivolgersi al suo «amico Cappato» per scegliere il suicidio assistito in Svizzera. Intanto a fine settembre si era recato a Zurigo per visitare la sua mostra Fotografia e provocazione al Museum für Gestaltung, in una delle ultime apparizioni pubbliche.
Il fotografo della luce, del colore, della creatività, sempre fuori dagli schemi, che anche nella malattia ha seguito la sua strada di denuncia, Toscani ha portato avanti fino alla fine la forza delle idee, quella di un uomo che ha rivoluzionato il mondo della fotografia, scandalizzando e scatenando discussione.
Dai jeans di ‘Chi mi ama mi segua’ al bacio tra un prete e una suora, dai volti dei condannati a morte al corpo di una donna consumata dall’anoressia, tutte le sue campagne hanno lasciato il segno. Nei suoi sessant’anni di carriera ha lavorato ovunque nel mondo e per tutte le riviste più importanti. Migliaia di ritratti, milioni di immagini. Eppure non voleva essere ricordato per qualcuno in particolare, ma «per l’insieme, per l’impegno.
Non è un’immagine che per te fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il tuo lavoro”. Un viaggio condensato nel libro Ho fatto tutti i colori, uscito nel 2022 per La Nave di Teseo, e centrato sul mondo che avrebbe voluto e aveva immaginato fin dai tempi di Fabrica con Benetton e Colors, il magazine che ha anticipato l’impegno a tante questioni attuali oggi, dall’ambiente ai migranti al razzismo.
Nel suo taccuino da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, fino al desiderio di immortalare Jannik Sinner. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene e Federico Fellini. Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani pubblicò il suo primo scatto sul Corriere all’età di 14 anni: era il volto di Rachele Mussolini, immortalata a Predappio in occasione della sepoltura del Duce nella tomba di famiglia.
Dopo la laurea in fotografia presso l’Università delle Arti di Zurigo, debutta nel mondo della pubblicità con la campagna per il cornetto Algida. I suoi scatti finiscono su Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, ma scatta anche foto per case di moda famose come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. La svolta, nel 1982, con Benetton: i maglioni sono per Toscani il pretesto per portare in primo piano temi sociali come l’uguaglianza, la mafia, la lotta all’omofobia, la lotta all’Aids o la pena di morte.
Nel 1991 lancia la rivista Colors, tre anni dopo ecco Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca sulla comunicazione moderna, la cui sede è stata progettata dal celebre architetto giapponese Tadao Ando. Nel 2000 si conclude la partnership con il gruppo Benetton, a seguito di una controversa campagna che utilizzava foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti.
Non mancheranno le campagne moda per il brand RaRe, incentrate sull’omofobia, le collaborazioni con la Croce Rossa, con l’Istituto Superiore della Sanità, con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e quelle di impegno sociale su sicurezza, violenza sulle donne, anoressia. Proprio su questo tema nel 2007 Toscani ha realizzato per il marchio Nolita una campagna shock, che ha diviso pubblico e critica, mettendo al centro la modella e attrice francese Isabelle Caro, 31 chili e alta 1,64 metri.
Nel 2007 realizza il progetto Razza Umana, una galleria di ritratti di varie umanità, una sorta di censimento di tutte le caratteristiche somatiche e sociali del genere umano. Dal 2018 al 2020 è tornato alla Benetton, rilanciando i temi dell’integrazione, ma è stato poi licenziato per le sue dichiarazioni sul crollo del ponte Morandi (“Ma chi se ne frega di un ponte che cade?”).
Video Quando la foto diventa denuncia, le campagne choc di Toscani
Numerosi i riconoscimenti – dal Grand Prix de la publicité (1990) al Leone d’Oro al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes (1996), dalla nomina ad accademico onorario dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (2010) alla carriera Premio del club dei registi tedeschi (2019), presidente onorario di Nessuno Tocchi Caino, Toscani è stato candidato alla Camera con i Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e in 2006 per La rosa nel pugno.
Ha fatto scalpore con il suo commento alla morte del Cavaliere (“per fortuna Berlusconi è morto”) e non ha mai nascosto le sue posizioni critiche nei confronti del governo Meloni, ribadite in una delle sue ultime interviste televisive, a settembre a Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli su La7. Il suo segreto? “Cerco volti nuovi, persone con l’entusiasmo negli occhi, mi aspetto che non abbiano trucco, la bellezza è un’altra cosa”, ha detto in occasione del suo 80esimo compleanno. E il futuro? “Chissà, penso al cosmo, all’universo, alle stelle. Quando capiremo tutto questo, beh, sarà il futuro”.
Benetton: ‘Addio Oliviero, continua a sognare’
«Per spiegare certe cose le parole semplicemente non bastano. Ce lo hai insegnato tu. Preferiamo allora salutarvi con un’immagine che avete scattato per noi tanti anni fa, nel 1989. Addio Oliviero. Continuate a sognare’, scrive il Gruppo Benetton sui propri canali social.
Toscani muore, Giani: ‘la sua impronta nell’arte è indelebile’
“Addio a Oliviero Toscani, maestro della fotografia e spirito libero, che ha lasciato un segno indelebile nella comunicazione e nell’arte. La Toscana, che aveva scelto come sua casa, perde un caro amico e un instancabile innovatore. Il suo genio creativo continuerà a ispirarci. Addio, Oliviero”. Lo scrive su Facebook il governatore della Toscana Eugenio Giani.
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