Il socialista Boris Vallaud, l'ecologista Marine Tondelier e il socialdemocratico Raphaël Glucksmann hanno smentito lunedì l'ipotesi di una nomina di François Bayrou a Matignon, ricordando che il centrista “non ha vinto le elezioni legislative” e incarna la “continuità politica” di Emmanuel Macron.
“La linea politica del signor Bayrou non ha vinto le elezioni legislative quest'estate”, ha sottolineato la signora Tondelier a RTL, poche ore prima del suo incontro all'Eliseo per discutere con il capo dello Stato della formazione di un nuovo governo.
Il presidente del MoDem, il cui nome continua a comparire per succedere a Michel Barnier, ha fatto sapere domenica di essere pronto ad “aiutare” senza dichiararsi formalmente candidato per Matignon.
Ma se si tratta di “fare una politica che si avvicini a quella che ha vinto le elezioni”, allora “si potrebbe anche mettere direttamente un primo ministro che ha vinto le elezioni”, stima il capo degli ecologisti, che rivendica ancora la vittoria con i suoi alleati di sinistra del Nuovo Fronte Popolare.
Linea difesa anche da Vallaud: “Se non sarà un primo ministro di sinistra, non parteciperemo a questo governo”, ha affermato contemporaneamente il leader dei deputati del PS a France Inter.
Di conseguenza, se il futuro inquilino di Matignon “provenirà dal blocco centrale (o) dalla destra, non ci saranno ministri socialisti”, ha insistito.
Come minimo, “occorre una personalità compatibile con la sinistra”, ha giudicato Raphaël Glucksmann su France 2, sollevando la possibilità di una “personalità della società civile” come l'ex leader del CFDT Laurent Berger.
L'eurodeputato, leader del partito Place publique, spera di “andare oltre il PS” e coinvolgere “anche i comunisti (e) gli ecologisti”. Ciò che non è riuscito a realizzare il signor Bayrou, che “manderebbe il messaggio di continuità politica” quando “non è ciò di cui abbiamo bisogno”.
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