Mercoledì 4 dicembre 2024, 07:15
Commento
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Nel cuore degli Unionisti risiede un uomo porta. David Rabadán, eroe del primo turno della Copa de Sua Maestà il Re segnando tre gol contro l’Utebo, è diventato un tassello fondamentale nel piano di Dani Llácer. Il centrocampista è stato presente in tutte e 15 le partite di campionato, quattordici volte titolare. Nella Prima Federazione ha due gol nello zaino, l’ultimo nell’ultima partita contro il Barakaldo che è servito a lasciare i tre punti al Reina Sofía. Ma se c’è una prestazione indelebile del giovane madrileno è quella del 30 ottobre, quando in 41 minuti annientò Utebo con una tripletta nel torneo KO.
Prima di entrare a pieno titolo in Copa del Rey, con il gol al Barakaldo ha superato il suo miglior numero di gol in una sola stagione (5).
—La verità è che personalmente sono molto contento di tutto, dell’adattamento, della prestazione finora e anche dell’aiuto nei gol, anche se riconosco che per me le statistiche individuali sono buone, ma è qualcosa di secondario. Faccio più attenzione al resto della prestazione durante la partita, ma in generale sono molto, molto contento sia della squadra che dello staff tecnico.
Perché in questa stagione se parliamo di prestazioni stellari nel primo turno di Coppa, dobbiamo ricordare i suoi, niente di più e niente di meno che tre gol sotto la sua firma.
—Alla fine questo è il calcio. Ci sono giorni in cui ti tocca una bacchetta e viene fuori tutto, ma ci sono anche altri giorni in cui non viene fuori nulla. Quel giorno a Utebo è caduta testa e tutto si è risolto per me, quindi speriamo che anche contro il Rayo io abbia una buona giornata.
Quel giorno ne ha messi di tutti i colori, posizionandosi anche al posto giusto e al momento giusto, come ha fatto anche contro Barakaldo. È quella la tua lettera di presentazione, arrivata al momento e nel posto giusto?
—Beh, è vero che l’altro giorno (Barakaldo) ho avuto un po’ di fortuna – tra le risate -. Ma sì, puoi avere ragione, alla fine seguo come si evolve lo spettacolo e cosa stanno facendo Alvarito e Jonny, ed essere in quel posto alla fine significa avere intuito e raggiungere quell’area. A volte la palla cade e altre no, e ho avuto la fortuna che sia caduta lì.
Contro l’Utebo ha giocato la sua seconda partita nel torneo KO dopo averlo fatto nel 2020/21 con l’Internacional de Madrid. È stata la tua miglior partita, non solo in Coppa, ma anche in generale nella tua breve carriera?
—Sì, sì. Sarebbe bello ripeterlo, perché no, ma beh, sinceramente, quello che è successo con Utebo per me è finito, è una cosa che mi succede spesso, quando finisce la partita è lì che finisce e sto già pensando al il prossimo. Non penso ai gol o altro, ma alla prossima partita in arrivo per cercare di dare il massimo.
In Coppa, a livello individuale, hanno affrontato Linares Deportivo e Utebo, ora però dovranno affrontare un’intera Prima Divisione.
—Beh, è qualcosa di entusiasmante, non solo per me, ma anche per tutta la squadra. Abbiamo voglia di fare una bella partita e di dimostrare. Alla fine tutti, quando sei in un campionato inferiore, se affronti squadre di campionati superiori, vuoi sempre dare il massimo, vuoi dimostrare che anche tu sei un buon giocatore e che noi siamo una buona squadra, quindi non vediamo davvero l’ora.
Come lo vive un giocatore della sua giovinezza, che dovrà lottare anche contro rivali veterani e di altissimo livello.
—In ogni partita bisogna dare il massimo e restare concentrati per tutta la partita, e contro il Rayo Vallecano ancor di più se possibile. Soprattutto perché sono giocatori di grande qualità e con tanta esperienza che, ogni volta che abbassi un po’ l’asticella, ti si colorano la faccia. Quindi, sii sempre vigile e concentrato e non mollare durante i 90 minuti.
E, per questo tipo di partite, se non si pensa a passare nonostante le difficoltà, perché venire allora?
-Esatto. Abbiamo fiducia e ognuno di noi deve averla perché c’è una buona rosa. Siamo fiduciosi in tutto il lavoro che facciamo ogni giorno e qui con i nostri tifosi crediamo che ci aiuterà molto fare un buon lavoro.
E concludiamo con quello che hai appena detto, il Reina Sofía offrirà ancora una volta una grande immagine sugli spalti. Il gol che non dipende da te è segnato.
—Ebbene sì, in questo senso è una cosa che mi emoziona molto. Guarda come vivono il calcio i tifosi dell’Unionistas e come tifano sempre per la squadra. Alla fine non importa cosa succede perché è già bello giocare la Copa del Rey contro una Prima Divisione, ma lo è ancora di più se lo fai nel tuo campo con tutti i tifosi, e nel Reina, il che è sempre speciale, con il campo pieno di applausi, la verità è che mi si rizzano i capelli solo a pensarci.