il blocco e il filtraggio si sono rinnovati in modo identico questo martedì… e fino al Festival delle Luci?

il blocco e il filtraggio si sono rinnovati in modo identico questo martedì… e fino al Festival delle Luci?
il blocco e il filtraggio si sono rinnovati in modo identico questo martedì… e fino al Festival delle Luci?
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Pioveva forte questo lunedì 2 dicembre, intorno alle 19,15, quando il sindacato ha parlato nel bel mezzo della Place Bellecour trasformata in parcheggio. Ma questo non ha in alcun modo smorzato il suo desiderio di continuare il movimento di protesta.

Tre scenari sono stati proposti agli scioperanti, tutti favorevoli alla continuazione dello sciopero: partire la sera stessa per Parigi per ingrossare le file parigine ed “esercitare la massima pressione sul governo e sulla gestione della Cassa nazionale di assicurazione sanitaria”; continuare a Lione puntando su meno siti; oppure rinnovare il dispositivo del giorno.

Senza offesa per gli automobilisti del Rodano, all'epoca era la terza opzione. E dobbiamo quindi aspettarci, questo martedì 3 dicembre, un'altra giornata difficile sulle strade. Con blocchi simili a quelli di questo lunedì sulla A7, la A42, la A43, la A46, la A450, la tangenziale Est, la M6 ma anche davanti all'Édouard Herriot, Lyon Sud, Cardio e perfino agli ospedali Medipole .

Avviso di sciopero fino all'8 dicembre

Non è escluso, inoltre, che il movimento prosegua anche nel resto della settimana. Anche durante il Festival delle Luci. Questo è almeno ciò che suggerisce Abdelatif Grine della Federazione nazionale dei taxi indipendenti (FNTI): “Abbiamo ricevuto un avviso di sciopero che durerà fino al 5 dicembre e ne abbiamo appena inviato uno nuovo che durerà fino all'8 dicembre. Dimostreremo che non rimarremo senza energia in un giorno”, ha detto tra un fragoroso applauso.

Taxi a Lione, anche Amor invoca una lotta a lungo termine: “Il movimento durerà finché sarà necessario. In ogni caso non c’è altra via d’uscita perché se ci arrendiamo siamo morti. L'assistenza medica rappresenta il 40% della nostra cifra e non possiamo farne a meno. Dobbiamo crackare il governo e la gestione del Cnam. Purtroppo sembrano completamente ostinati quando noi rappresentiamo solo il 3% del bilancio della previdenza sociale. Possiamo però sperare in una rapida censura da parte del governo affinché la misura scompaia con esso. »

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