il governo sta cercando di “riportare la calma” nel Paese, assicura il Cremlino

il governo sta cercando di “riportare la calma” nel Paese, assicura il Cremlino
il governo sta cercando di “riportare la calma” nel Paese, assicura il Cremlino
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A Tbilisi, la capitale del Paese, si sono svolte diverse notti di manifestazioni filoeuropee, con i manifestanti che hanno denunciato una deriva filorussa delle autorità.

Il Cremlino ha dichiarato lunedì 2 dicembre che il governo georgiano sta cercando di riportare la calma, dopo quattro notti di manifestazioni e scontri tra polizia e manifestanti filoeuropei che accusano le autorità di deriva autoritaria filorussa e di allontanamento dall'Unione. Europeo. La polizia ha disperso i manifestanti arrabbiati riuniti domenica sera davanti al Parlamento a Tbilisi con idranti e gas lacrimogeni dopo l'annuncio del governo di rinviare qualsiasi negoziato per l'integrazione europea fino al 2028. “Le autorità georgiane stanno adottando misure per stabilizzare la situazione e riportare la calma”ha affermato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov nel corso di un briefing.

Il portavoce ha poi tracciato un parallelo tra questa protesta e la rivoluzione Maidan avvenuta in Ucraina nel 2014, che Mosca considera un colpo di stato istigato dall'Occidente. “Il parallelo più diretto che possiamo fare è Maidan. I segnali di una “rivoluzione arancione” ci sono tutti”ha affermato Peskov, usando l'espressione riferendosi alle manifestazioni di massa avvenute in Ucraina nel 2004, in seguito alle elezioni presidenziali ritenute truccate dall'opposizione.

Il signor Peskov ha così deplorato la Georgia “un tentativo di destabilizzare la situazione”senza fornire ulteriori dettagli. Il Cremlino accusa l’Occidente, guidato dagli americani, di aver rovesciato l’allora presidente filo-russo, Viktor Yanukovich, nel 2014 durante una rivoluzione filo-europea. Nel processo, la Russia ha annesso la penisola ucraina di Crimea e ha sostenuto militarmente i separatisti filo-russi nel Donbass, nell’Ucraina orientale. Il presidente russo Vladimir Putin presenta il suo attacco su larga scala all’Ucraina nel febbraio 2022 come una continuazione di questo conflitto, considerando illegittimo l’attuale governo ucraino.

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