Coppia Wally Bordas
Pubblicato
ieri alle 16:03,
aggiornato alle 21:24
Nel corso di un interrogatorio estremamente teso con il governo, il melenchonista ha attaccato verbalmente il suo collega macronista così come i membri del suo gruppo.
Una settimana, una polemica. Dopo le minacce del deputato della LFI Thomas Portes, che di recente ha promesso di farlo “Stai attento» di una RN eletta, tocca al suo collega Sébastien Delogu farsi notare all'interno dei confini dell'Assemblea nazionale. Martedì scorso, quando Aurore Bergé aveva appena denunciato le violenze antisemite della settimana scorsa ad Amsterdam, L'Insoumis l'ha attaccata verbalmente. “Sei una grande spazzatura”avrebbe gridato fuori di sé, secondo diverse fonti parlamentari di sinistra sedute non lontano da lui, in un emiciclo surriscaldato. Parole che Sébastien Delogu nega di aver pronunciato, al Figaro. E che non sono stati ascoltati dai redattori dell'Assemblea nazionale, che dal canto loro hanno ritenuto: “Finirai nella spazzatura, la spazzatura della Storia”. Successivamente, il deputato Insoumis ha lanciato, con aria minacciosa, guardando i banchi macronisti: “Che cos'è?”
Al microfono, l'ex ministro della Solidarietà aveva tra l'altro criticato il comportamento dei melenchonisti nei giorni scorsi. “Dov’è la nostra comune umanità quando i parlamentari seduti qui mettono degli obiettivi dietro le spalle dei nostri compatrioti ebrei?”chiese guardando le panchine della LFI. Un riferimento al controverso tweet della deputata di Insoumise Marie Mesmeur questo fine settimana, pubblicato su X: “Queste persone non sono state linciate perché erano ebree, ma perché erano razziste e sostenevano il genocidio”. Osservazioni alle quali si è subito commosso il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, annunciando di averle denunciate alla Procura di Parigi per “apologia del crimine”.
Pochi secondi dopo l'errore di Sébastien Delogu, il ministro degli Interni ha risposto a una domanda di Aurore Bergé sui fatti di Amsterdam, rammaricandosi “il ritorno” Di “l’antisemitismo più sfrenato e disinibito” prima di menzionare “tutti coloro che sfruttano la causa palestinese per scopi puramente politici”.